Revenge Porn: non solo donne, il caso di un uomo vittima di ricatti

Il Revenge Porn non riguarda solo le donne, emerge il caso di un uomo vittima di ricatti: non è l’unico, cadere nella trappola è facile.

revenge porn
(foto pubblico dominio)

Inserita nel cosiddetto Codice Rosso, la norma sul Revenge Porn, ovvero la divulgazione di materiale sessualmente esplicito per cui non vi sia il consenso delle parti rappresentate nel video, ha fatto molto discutere in queste settimane. Quello che viene tradotto come ‘vendetta pornografica’, in maniera letterale, è un reato che non vede come vittime solo donne, sebbene casi come quello di Tiziana Cantone siano diventati dei simboli di una battaglia giustissima.

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Quando vittima del Revenge Porn è un uomo

Di recente, molto ha fatto discutere la fuga di notizie sull’esistenza in rete di foto osé e video privati riguardanti l’intimità della parlamentare Giulia Sarti, ma l’universo maschile non è sicuramente esente da rischi. Restare vittime di truffatori che si fingono avvenenti donne e successivamente reclamano soldi in cambio di silenzio è più comune infatti di quanto si possa pensare.

Ne sa qualcosa un 40enne del napoletano che nei giorni scorsi su uno di quei gruppi Facebook che raccolgono abitanti dello stesso paese ha annunciato che si sarebbe ucciso. Subito è scattato l’allarme da parte di quanti hanno invitato l’uomo a non compiere gesti estremi e diverse sono state le segnalazioni alle forze dell’ordine. Il 40enne non sembrava disposto a tornare indietro, poi si è scoperto l’accaduto: l’uomo era rimasto vittima di una sedicente 25enne, che gli ha chiesto videochat a sfondo sessuale, per poi ricattarlo e chiedergli 1500 euro. Si è poi capito che dietro quel profilo finto si nascondeva presumibilmente una banda di truffatori.

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