Revenge Porn, passa l’emendamento: ecco cosa rischia chi divulga video

qual è la proposta di legge
(Screenshot Instagram)

Revenge Porn, il decreto Codice Rosso introduce il reato per la divulgazione di materiale sessualmente esplicito senza consenso.

Il decreto di legge Codice Rosso introduce il reato per il Revenge Porn, ovvero la divulgazione di materiale sessualmente esplicito per cui non vi sia il consenso delle parti rappresentate nel video. Il carcere è previsto da uno a sei anni con una sanzione pecuniaria che va di 5mila ai 15mila euro per chiunque invii, consegni, ceda, pubblichi o diffonda immagini o video di organi sessuali o a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate.

La legge prevede la stessa punizione per chiunque riceva tale materiale e che lo pubblichi a sua volta. Una proposta di legge approvata all’unanimità con 461 voti alla Camera e che rappresenta un traguardo importante a margine anche dei troppi casi di suicidio avvenuti nel nostro paese a seguito della divulgazione online di materiale destinato ad uso privato, reso  invece scaricabile dalle piattaforme web.

Revenge Porn, carcere per chi divulga

Introdotto il reato di Revenge Porn grazie all’emendamento del disegno di legge Codice Rosso per chiunque diffonda materiale sessualmente esplicito o che lo riceva e lo rinvii a sua volta, senza il consenso degli attori del video. Con il carcere e con sanzioni pecuniarie, si va verso una nuova forma di tutela della privacy e di contrasto anche al cyberbullismo. La normativa è applicata in maniera più incisiva se i fatti sono commessi da un coniuge anche separato o divorziato, o da una persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa. La pena viene poi aumentata da un terzo alla metà se i fatti sono commessi in danno di persona in condizione di inferiorità fisica o psichica o in danno di una donna in stato di gravidanza. Il delitto viene punito a querela della persona offesa il cui termine per la proposizione della stessa è di sei mesi e la remissione della querela può essere soltanto processuale.

Grande entusiasmo da parte di tutti i parlamentari, Laura Boldrini ha dichiarato: “Vittoria delle opposizioni” con Federica Zanella di FI sottolinea l’importanza di aver aggiunto: “Il reato di divulgazione e l’aumento di pena per le condotte realizzate ai danni di disabili”. Infine Di Maio su Twitter: “Ora norme complessive su revenge porn. Bene l’emendamento unitario sul reverge porn. Ora portiamo subito in Aula la legge della senatrice Elvira Evangelista per regolamentare la materia nel suo insieme. Lo dobbiamo alle vittime e alle loro famiglie”

LEGGI ANCHE—>Castrazione chimica, che cos’è e come funziona la proposta di legge

Impostazioni privacy