Roberto Mancini, nuovo Ct dell’Italia: “Balotelli? Lo chiamerò”

Mancini
(Claudio Villa/Getty Images)

Roberto Mancini, nuovo Ct dell’Italia: “Balotelli? Lo chiamerò”. 

Dopo la conferma arrivata nelle ultime ore e la firma sul contratto apposta ieri sera oggi c’è stata la presentazione ufficiale di Roberto Mancini in qualità di nuovo Ct della Nazionale italiana di Calcio. Apparso raggiante l’ex allenatore dell’Inter ha affrontato anche il tema che molti giornalisti aspettavano con ansia, quello della convocazione di Mario Balotelli.

Mancini allenatore dell’Italia: “Un sogno che si avvera”

E’ durata 45 minuti la conferenza stampa di Roberto Mancini. L’allenatore di Jesi che ha appena rescisso il contratto con lo Zenit San Pietroburgo ha spiegato l’emozione di questa nuova avventura: “Sono abbastanza emozionato: diventare ct. della Nazionale non è così banale. Ringrazio i commissari, Michele Uva e Lele Oriali, che mi hanno fatto sentire che mi volevano al cento per cento. E’ stata una scelta facile: sono orgoglioso, ho messo piede per la prima volta a Coverciano nel 1978, con l’Under 14, tornarci da c.t. mi rende felice, anche per i miei genitori, penso possano essere orgogliosi. Ringrazio tutti gli allenatori avuti da giocatore, che mi hanno aiutato per la crescita anche da allenatore. Diventare c.t. è la massima aspirazione per tutti allenatori. Ci sono momenti in una carriera in cui vanno prese decisioni. Io alleno da tanti anni, penso sia il momento giusto. Bisogna fare qualcosa per la Nazionale: non essere al Mondiale è stato un colpo per i tifosi. Tutti gli allenatori aspirano a questo ruolo, ho pensato fosse il momento giusto”.

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Mancini, primi nomi: in cima alla lista Balotelli

Ma che Nazionale sarà quella di Mancini? “La cosa più bella della Nazionale – spiega Mancini – è che non bisogna andare a comprare giocatori in giro. Anche in momenti difficili in Italia si possono trovare giocatori di qualità. Balotelli? Ci parleremo, probabilmente lo chiameremo, lo vogliamo rivedere come è stato agli Europei con Prandelli. Cercherò di chiamare il maggior numero possibile di giocatori tecnici per giocare il meglio possibile. Di Pirlo (eventuale aggiunta allo staff tecnico del Mancio, n.d.r.) abbiamo parlato con Costacurta e Oriali, adesso bisogna sentire lui e capire cosa vuol fare. Anche con Buffon parleremo per la partita di Torino: per adesso non c’è stato tempo. Voglio riportare l’Italia dove merita: sul tetto del Mondo e dell’Europa. Di Europei ne abbiamo vinti pochi. Non sarà facile, ci sarà molto da lavorare, ma potremo farcela”.

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Rapporti con i club, Mancini ha le idee chiare

“L’Italia ha vinto quattro Mondiali, si può vincere anche se non alleni tutti i giorni. I giocatori bravi ci sono sempre stati: un tempo ce n’erano talmente tanti che la qualità tecnica era impressionante. Ma ce ne sono ancora abbastanza per mettere in piedi un’ottima squadra. I momenti difficili possono capitare, anche una mancata qualificazione può succedere. Non credo nemmeno che sia giusto dare la colpa a un allenatore. Certo, se non vinci in azzurro hai 50 milioni di persone arrabbiate con te, ma se riesci a vincere è una soddisfazione più grande. E’ difficile che un c.t metta d’accordo tutti, ogni tifoso vede il calcio a modo proprio, ma per unire bisogna vincere un trofeo importante. Nel rapporto coi club ci vuole rispetto, per loro e per i giocatori che giocano tantissime parite. Bisogna vedere come stanno, e valutare se a volte non vanno lasciati a casa a riposare. Per questo rosa ampia, poi è normale che i club devono aiutare la Nazionale”.

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