‘Baglioni mi ha salvato la vita’, la rivelazione del regista di Sanremo

‘Baglioni mi ha salvato la vita’ così il regista del Festival di Sanremo Duccio Forzano al settimanale Spy.
Che Claudio Baglioni con la sua musica avesse salvato molti amori non avevamo mai avuto dubbi. Nella sua lunga carriera fatta di pochi amori, ma duraturi (qui tutte le curiosità su Baglioni) ma da dopo il Festival sappiamo qualcosa di più sul cantante romano. Sappiamo ad esempio che Claudio Baglioni sa salvare un Festival di Sanremo – un successo strepitoso per la kermesse canora -e che sa fare beneficenza e salvare il futuro di molte persone

Ma a Duccio Forzano, regista del Festival di Sanremo, il cantante romano ha fatto qualcosa di davvero speciale, che gli ha cambiato la vita per sempre. “L’immagine più bella di Sanremo – ha detto il regista al settimanale Spy – è stata vedere quei tre ragazzotti, Claudio Baglioni, Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino, che non avevano mai lavorato insieme diventare un trio delle meraviglie”. Poi il racconto sul suo rapporto con il cantante: “Claudio è il mio mentore. Io arrancavo nella vita, prima che lui mi scoprisse. Gli devo tutto. Stavo vivendo forse il momento più basso della mia giovinezza: ero senza soldi, senza corrente in casa e non pagavo l’affitto. Claudio aveva sentito parlare di me e mi fece chiamare dalla sua casa discografica, la Sony, per propormi di realizzare il videoclip della canzone Bolero. Fu una doccia fredda. Lì per lì stentavo a crederci e riattaccai la cornetta. Poi mi dissero: ‘Non abbiamo molti soldi per questo progetto, solo 17 milioni di lire’. Io non ne avevo neanche 450 mila per pagare l’affitto: accettai di corsa ed eccomi qua”.

Ma prima di arrivare a quella svolta epocale, Duccio Forzano si è dovuto inventare molti lavori: “Quando mia mamma se n’è andata di casa, io e i miei tre fratelli ci siamo dovuti rimboccare le maniche. Ho iniziato a lavorare a 13 anni e ho fatto davvero di tutto. Solo così ho capito che lavorare è una cosa, fare il mestiere che faccio oggi io è un’altra. Potrà essere stressante, ma sono pagato per fare quello che mi piace: mi ritengo un privilegiato”.

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