Claudio Baglioni: le sue origini, i suoi luoghi e la sua musica

Claudio Baglioni è reduce dal successo di Sanremo 2018 e tutti vogliono sapere di più sulla vita, le origini, gli amori e i luoghi del cuore del cantante romano. Baglioni d’altronde è stato sempre molto riservato: della sua vita privata si conosce davvero poco. E questo ha fatto accrescere la curiosità. Mai nessun clamore, nessun gossip o pettegolezzo in tanti anni di carriera. Quello che sappiamo di lui, a parte qualche intervista, ce lo ha detto la sua musica. E la sua musica ha parlato anche per noi.

In questi giorni, a ridosso della fine del Festival di Sanremo, la stampa si è occupata della donazione di Baglioni fatta ai terremotati di Norcia lo scorso anno. Un gesto di beneficenza diventato attuale dopo che qualcuno ha storto il naso per i compensi troppo alti del Festival. I cachet sono alti senz’altro – Baglioni ha ricevuto un assegno da 600 mila euro – ma è pur vero che spesso chi riceve cifre tanto alte in alcuni occasioni, è anche colui il quale in altre occasioni fa donazioni molto alte. Come per l’appunto quella fatta lo scorso anno con i proventi del concerto Avrai al Vaticano. Un gesto fatto con il cuore verso l’Umbria, regione alla quale il cantante è molto legato.

Le origini di Claudio Baglioni: la sua vita, la sua carriera, i suoi luoghi

Claudio Baglioni è nato a Roma il 16 maggio del 1951. Ha vissuto i primi anni della sua infanzia nel quartiere Montesacro di Roma, una zona del quadrante nord ovest della città. Una zona oggi residenziale, ieri un po’ più popolare, con ampi spazi verdi a ridosso del fiume Aniene. Dopo qualche anno la famiglia – il papà era maresciallo dei Carabinieri, la mamma sarta – si trasferisce a Centocelle, quartiere periferico di Roma Sud. I genitori erano entrambi originari di un paesino dell’Umbria, Ficulle. Qui nella verde Umbria il giovane Claudio trascorre molte delle sue estati, costruendo un legame viscerale con questa terra.

Piazza Sempione, Montesacro

Claudio ha un look particolare in quegli anni: maglione nero a collo alto ed occhialoni spessi. Nel quartiere, fatto di romani veraci, lo soprannomino subito ‘agonia’. Ma già a 13 anni sale su un palco, quello allestito nella piazza del quartiere, per un concorso canoro e vince con un brano di Paul Anka. E’ il 1964. In città arriva la minigonna, le radio passano i Beatles, Celentano e Mina vivono i loro primi festival di Sanremo. Sono i giovani che buttano giù dal trono Nilla Pizzi e Domenico Modugno.

Dal concerto a Centocelle al primo contratto discografico passano appena 5 anni. E’ il 1969. Tre anni dopo esce l’album ‘Questo Piccolo Grande Amore‘ ed è successo nazionale: 900mila copie vendute, 15 settimane in classifica e la canzone definita ‘la canzone del secolo’.

Scoppia il successo di Baglioni

Nel 1973 si sposa con Paola Massari, con cui resterà fino ad inizio anni ’80 anche se il divorzio ufficiale sarà solo nel 2008, anche lei cantautrice e sua musa ispiratrice. Nel giro di pochi anni Baglioni pubblica altri tre album che faranno un successo strepitoso: Sabato Pomeriggio, Solo, E tu come stai?. In quegli anni fonda con Mogol, Morandi e Mengoli la Nazionale Italiana Cantanti con fini di solidarietà. Arrivano gli anni ’80 Baglioni ha i capelli lunghi e fa incetta di premi e di record con La Vita è Adesso e Strada Facendo. Nel 1982 nasce il figlio Giovanni a cui il cantautore dedicherà la canzone Avrai.

Nel 1990 dopo aver collezionato premi, collaborazioni prestigiose, aver venduto all’estero, il destino gli si piazza davanti. E nel peggiore dei modi: Baglioni è vittima di un tremendo incidente, da cui fortunatamente sopravvive, ma che mette a rischio la sua carriera per via di un profondissimo taglio alla lingua. Ma il cantante riesce a recuperare e Roma lo accoglie nel novembre di quell’anno allo Stadio Flaminio per l’Oltre Tour.

Nel 1995 per presentare l’album Io sono qui va in Umbria, nella sua Umbria, a Castelluccio di Norcia dove davanti a migliaia di persone tiene un concerto storico. In quegli anni si affaccia alla tv e presenta con Fazio il programma Anima Mia.

Claudio Baglioni fra tv, successi e Lampedusa

Nel 2003 diventa Commendatore della Repubblica Italiana, pubblica altri album tradotti anche in spagnolo e scrive l’inno per la Nazionale di calcio. Nel 2007 tiene un mini concerto in un bar dell’isola di Lampedusa dove ha casa. E all’isola di Lampedusa tornerà per sostenere i migranti nel 2012, quando gli sbarchi nell’isola si fanno pressanti ed il Mediterraneo è un cimitero galleggiante.

Se vuoi sapere tutto sul Festival O’Scià leggi qui –> Claudio Baglioni, Sanremo 2018: l’importanza di Lampedusa e della beneficenza

(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Baglioni continua a girare per l’Italia e a incidere dischi e stringe il sodalizio con Gianni Morandi, diventando Capitani Coraggiosi e riempiendo gli stadi della penisola. Ed eccoci a Sanremo 2018 e ad un successo strepitoso. Al suo fianco la sua manager e compagna da quasi 30 anni Rossella Barattolo: i due si sono incontrati per la prima volta nel 1987 e da allora non si sono più lasciati.

I luoghi di Baglioni: Roma

Roma è la città che lo ha visto nascere e come è prevedibile è una città che torna spessissimo nei testi delle canzoni di Baglioni. Roma è una città che non può non entrarti dentro, non ispirarti, non condizionarti nel bene e nel male.

cosa vedere a Roma
Roma al tramonto (iStock)

Così Roma entra nei testi delle canzoni di Baglioni. Come ad esempio nella canzone ‘Porta Portese’ dove il cantante romano parla nel noto mercato domenicale che si svolge tuttora la domenica mattina a Porta Portese, lungo la via Portuense, fra il fiume Tevere e viale Trastevere. Un suk dove si può trovare di tutto: oggi tantissime cianfrusaglie, ieri regno incontrastato dell’usato – e anche di qualche giro un po’ più losco. Oppure il Tevere che ‘andava lento lento’ nella canzone ‘Con tutto l’amore che posso’. Roma, dove Baglioni è cresciuto, ha ispirato tantissimi suoi testi (qui i luoghi di Roma nella canzoni di Baglioni).

La Roma, del giovane Baglioni che dopo essersi diplomato geometra si iscrive ad Architettura a Valle Giulia, stessa facoltà frequentata anche dall’altro cantautore romano Venditti, è quella ribelle degli anni’70. Quella delle manifestazioni di piazza, quella degli anni di piombo, della crisi del petrolio e degli anni di piombo.

Roma non lascerà mai Baglioni. E la dimostrazione più grande il cantante l’avrà allo stadio Flaminio nel 1991 quando reduce dall’incidente il suo popolo lo accoglie con un’ovazione, lo abbraccia e gli dà la forza di andare ‘oltre’, come ‘l’oltre tour’.

I luoghi di Baglioni: l’Umbria

Claudio Baglioni ha avuto un rapporto molto stretto con i suoi genitori, entrambi di origine umbra. Genitori che hanno sostenuto e amato il figlio quanto e più potevano, tranne potergli dare un fratellino – che Claudio desiderava- perché in casa non c’erano abbastanza soldi.

Campagna dell’Umbria (Pixabay)

Il legame con la mamma Silvia è stato poi fortissimo, di un amore così grande che non si può raccontare. E quando la mamma se n’è andata nel 2013, nel trigesimo Baglioni ha scritto una frase dolce e struggente su Facebook: “Siamo stati vicini per 62 anni. A dire il vero anche un poco di più. E in quei nove mesi fummo noi due da soli”.

Per questo amore così grande, l’Umbria, terra natia dei genitori, è così importante per Baglioni. Lo ha detto anche in occasione della donazione dei soldi del concerto ‘Avrai’ tenuto in Vaticano nel dicembre 2016 ai terremotati di Norcia. “Lì affondano le mie radici” ha detto il cantante.

Ficulle, il paese dei genitori di Baglioni

I genitori erano originari di Ficulle, un piccolo borgo torrificato in provincia di Terni. Piccolo borgo, ma molto prestigioso che vanta riconoscimenti come città dell’olio, del vino, della chianina e strada dei vini. Ficulle si erge a 400 metri, come era usanza in tempo medievale in questa zona costruire fortificazioni in alto, da cui si godono meravigliosi panorami della zona fra verdi paesaggi e colline.

Il borgo medioevale di Ficulle è un monumento, un vero e proprio scrigno con le mura, le rocche e il Castel maggiore. Da ammirare poi lo splendido castello della Sala con il suo maniero considerato fra i più belli d’Italia e l’imponente torrione di forma cilindrica. Le cantine del castello, profonde 30 metri, sono il luogo ideale per far riposare il vino della zona. Tra le antiche chiese medioevali spicca la suggestiva abbadia di San Niccolò, immersa nei boschi e risalente all’anno mille.

Tanti gli eventi che animano questo piccolo borgo dell’Umbria come lo storico ‘cantamaggio’ con abitanti del luogo che offrono ai turisti in punti ristoro fave, cacio e vino. O il più attuale Ficulle Rock che ha luogo fra luglio e agosto o la festa del Patrono il 18 settembre o gli eventi del venerdì santo di Pasqua.

I luoghi di Baglioni: Lampedusa

C’è il luogo in cui nasci, quello delle origini e poi c’è quello di cui ti innamori. Il luogo di cui Baglioni si è innamorato è la splendida isola di Lampedusa. Qui il cantante romano ha comprato casa – qualche anno fa la villa venne sequestrata per sospetto abuso edilizio, poi risultato nullo – e qui torna appena può sia per godere delle meraviglie dell’isola – l’isola è celebre in tutto il mondo per la sua bellezza e la celebre spiaggia dei Conigli, una delle spiagge più belle del mondo ed eletta più volte più bella d’Italia – sia per sostenere la causa dei migranti, sia per tenere dei concerti.

Lampedusa (iStock)

La villa di Baglioni è a Cala Creta un angolo incantevole dell’isola. Qui si trova un piccolo villaggio di 23 dammusi, nessuna spiaggia, ma c’è un solarium ed uno dei mari più belli che potete immaginarvi. In realtà tutto il mare di Lampedusa è bellissimo e le spiagge sono incontaminate. Oltre alla celebre spiaggia dei Conigli, patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, esistono altre stupende spiagge e cale meravigliose. Qui dei suggerimenti sulle spiagge più belle di Lampedusa.

Nel 2003 Baglioni decide di farsi da fare attivamente per questa isola. Il modo per farlo è attraverso la musica. Invita decine di colleghi, musicisti e cantanti a partecipare alla kermesse O’Scia’, che in dialetto lampedusano è un saluto. Per dieci anni O’Scia’ che si tiene sulla spiaggia della Guitgia è un successo: trecento gli artisti che si sono esibiti, migliaia i fan arrivati sull’isola e cosa più importante il messaggio solidale è passato. Baglioni infatti voleva rimarcare quel sentimento naturale di accoglienza che hanno  i lampedusani verso gli stranieri e ribadire come immigrazione non sia sinonimo di problemi.  Nel 2013 O’Scia si interrompe. Una nuovo evento ne prende il posto, Sabir, un altrettanto nobile manifestazione di incontri fra popoli. Nel 2017 però O’Scia è tornato. In questi anni poi Baglioni diverse volte ha suonato a Lampedusa in concerti più o meno improvvisati ribadendo sempre un messaggio di solidarietà verso i tanti migranti che incontrano Lampedusa come prima terra del loro viaggio in mare.

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