Se gli Hobbit fossero ben più di un popolo immaginario nato dalla mente geniali di Tolkien probabilmente sarebbero vissuti in Italia, dov’è esiste un borgo il cui scenario non può che essere quello del loro mondo.
Lascia incantare dai borghi italiani non è difficile, ne abbiamo a migliaia e ognuno di essi racconta pezzi di storia del nostro passato più o meno recente. Siamo spesso abituati poi ai piccoli paesi di stampo medievale, fatti di agglomerati arroccati, castelli e torri di vedetta che spadroneggiavano su intere vallate o sul mare, e poi si sono quei luoghi abbandonati che raccontano altri parti di storia e che sembrano essere usciti dai racconti fantasy.

Se mai gli hobbit sono stati essere davvero esistiti probabilmente i ruderi del Parco Urbano dei Palmenti sarebbero stati la loro casa. Siamo in Basilicata, regione di per sé un po’ mistica e magica che ai più famosi Sassi di Matera, ai borghi abbandonati che hanno fatto da set film hollywoodiani, può annoverare anche un Parco Urbano che sembra proprio quella Contea di cui Tolkien racconta nel suo Signore degli Anelli.
In provincia di Potenza, a poca distanza dal paese di Pietragalla percorrendo verso este la statale 169, al culmine dei tornati del Poggio, si apre alla vista uno scenario magico, fatto di colori della terra e casette che sembrano l’alloggio perfetto per fate, folletti e hobbit appunto.
Basilicata, il Parco Urbano dei Palmenti che sembra uscito dalla penna di Tolkien
Protagonisti indiscussi di questo paesaggio sono i palmenti che all’apparenza sembrano abitazioni rurali di un passato lontanissimo, merito anche della vegetazione che cresce spontanea sui lati, ma sono in realtà delle grotte che avrebbero avuto origine nella prima metà dell’Ottocento.

Superata questa prima impressione che lascia affascinati, si scopre allora che i palmenti sono particolari realizzazioni architettoniche frutto del lavoro dei vignaiuoli di Pietragalla che, fino alla fine degli anni Sessanta, hanno utilizzato questo sistema di grotte per la pigiatura delle uve e la fermentazione del mosto.
Produzione del vino che ha sempre influito sulla vita di Pietragalla definendone anche la conformazione urbana. Sia il paese che il parco urbano, infatti, sono sviluppati in tre anelli concentrici che permettevano lo spostamento rapido tra le abitazioni e le grotte.
La disposizione urbanistica su più livelli rende i palmenti di Pietragalla davvero unici nel loro genere. Si trovano altre testimonianze del genere anche in altre parti del Sud Italia, ma solo a Pietragalla i palmenti sono raggruppati in questo modo e posizionati a diverse altezze. Rendendo di fatto, questo luogo uno die più suggestivi e imperdibili della Basilicata.





