Tra Lazio e Abruzzo si trova un borgo in cui il tempo sembra essersi fermato ad un’epoca lontanissima. Questo paesino arroccato in provincia di Rieti conquisterà subito.
Di borghi italiani belli, anzi bellissimi se ne possono trovare parecchi in giro per lo Stivale. Chiusi nell’entroterra oppure a picco sul mare, i borghi non solo rappresentano la maggioranza dei comuni italiani ma sono riusciti nel tempo a creare un turismo specifico che attrae migliaia di persone ogni anno. E se la bellezza non manca, di sicuro riuscire a coniugare tutto questo a uno scenario in cui il tempo sembra essere fermo ad un’epoca lontana, e dai tratti quasi magici, è sicuramento meno probabile. Ed è proprio così però che un borgo diventa più affascinante.

Di borghi belli e suggestivi nel Lazio se ne trovano diversi. Soprattutto nella zona del viterbese ci sono alcune chicche che meritano una visita come Torre Alfina, il borgo il cui castello sembra essere uscito da un cartone Disney oppure Borgo Sant’Angelo il paese dei murales tutti ispirati alle fiabe.
Quando si parla di Lazio però, pur essendo Viterbo la provincia che ha il maggior numero di chicche del genere (non solo nella regione, parliamo proprio della provincia che tra il più alto numero di borghi), basta volgere lo sguardo anche un po’ più il la, questa volta a Rieti, per trovare un altro borgo che sa come catturare il cuore di chi lo visita.
Collalto Sabino, il meraviglioso borgo medievale arroccato
Collalto Sabino è un borgo con poco più di 350 abitanti che sorge in provincia di Rieti, su di un rilievo montuoso a sud-est del Lago Tirano a pochi km di confine dall’Abruzzo. La storia del borgo è antichissima; il nucleo abitativo nasce per effetto dello scorrerie saracene e la relativa ritirata delle popolazioni del Turano sui rilievi circostanti. Collalto si forma intorno alla torre di avvistamento, il punto più alto del colle che è poi diventato il maschio del castello.

Una volta arrivati al borgo si ha subito l’impressione che il tempo si sia fermato a secoli fa. Nel momento in cui si attraverso la porta ad arco che conduce nel suore del pase, il borgo lascia il visitatore senza parole. Immancabile una passeggiata tra i suoi vicoli che conducono alla piazza Vittorio Emanuele II dalla particolare forma ottagonale e cuore del pulsante del borgo.
Dalla piazza si può facilmente ammirare l’imponenza del Castello Baronale -il castello è chiuso alle visite e dopo il restauro è diventato una struttura ricettiva di lusso- che mantiene il suo aspetto Sei-settecentesco ultimo periodo di utilizzo militare.
Appena fuori dalle mura c’è la Chiesa di parrocchiale di Santa Lucia un edificio in stile gotico che sembra essere uscito direttamente da una fiaba.





