Riviera del Corallo ad Alghero, tutti la amano ma in pochi conoscono le origine del suo nome: c’è tanto da scoprire

Esiste un posto in Sardegna che ti sorprenderà, si chiama Riviera del Corallo: un tratto di costa pieno di segreti, preparati a scoprirli

Voglio andare ad Alghero In compagnia di uno straniero, su spiagge assolate mi parli in silenzio con languide occhiate“, cantava Giuni Russo nell’estate del lontano 1986. Già quasi 40 anni fa, questa località dell’isola più gettonata d’Italia affascinava artisti e viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Erano tempi spensierati e felici, le vacanze correvano lente ma intense, così come gli amori estivi.

spiaggia  di Alghero
Riviera del Corallo ad Alghero, tutti la amano ma in pochi conoscono le origine del suo nome: c’è tanto da scoprire – viagginews.com

Oggi Alghero, conosciuta anche come Barceloneta (piccola Barcellona), a differenza di molti altri posti, dopo quasi quattro decenni conserva ancora intatta la sua autenticità ed è in grado di regalare momenti fuori dal tempo, in cui ritrovare serenità e armonia. La Riviera del Corallo, poi, è il principale punto di forza: un tratto di costa magico e ricco di segreti, scopriamone alcuni.

La Riviera del Corallo è un meraviglioso tratto di costa nel nord-ovest della Sardegna, un gioiello naturale e culturale che si estende per quasi 90 chilometri da Capo Caccia a Bosa Marina. Il suo cuore pulsante è proprio la città di Alghero, ecco perché.

Ore concitate: caos nella famosa città sarda

Il nome “Riviera del Corallo” ha origini millenarie. Nella sua etimologia si incrociano le storie remote e affascinanti degli antichi pescatori della zona, che durante le lunghe notti a largo spesso rinvenivano antichi tesori dimenticati, che tuttora affascinano e arricchiscono il territorio vicino.

Lungomare di Alghero
Ore concitate: caos nella famosa città sarda – viagginews.com

La città di Alghero è il punto di riferimento principale di questo tratto di costa. Si tratta di un luogo unico in Italia per la sua particolarissima storia: nel 1354 fu conquistata alla Corona d’Aragona e ripopolata da coloni catalani. Questo evento storico non fu isolato, ma si trattò di un avvenimento le cui tracce sono visibili ancora nella cultura e nell’architettura di Alghero, ma soprattutto nella lingua. Ebbene sì, ancora oggi si parla l’algherese che è un dialetto catalano, riconosciuto come lingua minoritaria e tutelata. Questa contaminazione culturale porta con sé non pochi segreti, vediamo quali.

La “Riviera del Corallo” prende il nome da uno dei tesori principali di questo luogo, che ancora oggi è una risorsa non di poco conto per il territorio: il corallo rosso o (Corallium rubrum), presente in abbondanza nei fondali al largo di Alghero. Si tratta di una risorsa marina che fin dai tempi antichi rappresenta una ricchezza fondamentale per lo sviluppo economico e culturale della regione.

La pesca del corallo ad Alghero avveniva, probabilmente, già in epoca fenicia e romana. Solo dal Medioevo questa attività divenne cruciale per l’economia cittadina. Il Corallium rubrum è anche un vero e proprio simbolo culturale: l’artigianato del corallo ad Alghero ha una tradizione secolare, grazie alle botteghe del centro storico che lo utilizzano per creare oggetti decorativi unici e meravigliosi.

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