Ci sono varie zone del litorale italiano in cui è meglio evitare di farsi in bagno: dove scatta l’allarme per la salute.
Il caldo che picchia forte ma non tutte le spiagge possono essere considerate luoghi idonei a trovare refrigerio e requie. Purtroppo, anche quest’estate sono diversi i tratti del litorale italiano che risultano temporaneamente o permanentemente chiusi ai bagnati.

Parliamo dunque di zone non balneabili, in cui non solo è sconsigliato ma persino vietato farsi il bagno. Tutto ciò a causa di problemi igienico-sanitari, in particolare legati alla cattiva o pessima qualità delle acque.
Nel Lazio, per esempio, località assai gettonate come Fiumicino, Santa Marinella, Ladispoli e Civitavecchia devono fare i conti con contaminazioni da scarichi, foci di fossi e canali inquinati. Stessa storia in Sicilia, dove a Giardini di Naxos e persino a Taormina ci sono lunghi tratti di costa interdetti per cattive condizioni igieniche.
La situazione peggiore è in Emilia-Romagna, una Regione che da decenni si impone come una delle più attrattive per villeggianti da tutta Europa. L’ARPA Emilia-Romagna, l’agenzia regionale per la protezione ambientale, dopo aver fatto i consueti controlli stagionali sulle acque marine il 30 giugno, ha riscontrato gravi problemi in cinque punti della costa.
Zone in cui è impossibile fare il bagno: attenzione ai batteri!
Il problema riguarda i valori fuori controllo dell’Escherichia coli, il batterio indicatore di contaminazione fecale. Quando c’è troppa concentrazione di E-coli in acqua, significa che il mare è inquinato da fogne. In parole povere: è finito in mare qualcosa che non doveva finirci.

I tratti colpiti sono stati il lido di Classe (250 metri a nord della foce del Savio), il lido di Savio (tra 350 metri a sud della foce del Savio), Savignano sul Rubicone, Bellaria Foce Vena e Bellaria zona foce dell’Uso.
Colpa di canali e fiumi. Quando piove tanto, i fossati traboccano, e anche le acque di scarico fanno la loro parte… In genere dipende appunto degli scarichi fognari non controllati o dagli scoli agricoli non trattati. Oppure è tutta colpa dei depuratori inefficienti o sovraccarichi.
C’è tuttavia una buona notizia: dei nuovi campionamenti effettuati qualche giorno dopo hanno mostrato un leggero miglioramento. Quindi si prevede un ritorno alla normalità in quasi tutti i punti.Il tratto a Lido di Savio resta tuttavia ancora sotto osservazione. Farsi il bagno in acque inquinate non è solo sgradevole, ma può anche causare gastroenteriti e disturbi intestinali, infezioni respiratore e cutanee.
Ogni Regione pubblica ordinanze e mappe aggiornate per capire in quali zone è meglio fare il bagno. Inoltre, su tutte le spiagge, per legge, devono esserci cartelli multilingue che indicano chiaramente le zone interdette e i risultati delle ultime rilevazioni. L’ARPA regionale effettua controlli periodici e pubblica poi i risultati online. Le zone dove l’acqua è più pulita? In Sardegna e nel Cilento, in Campania.