Tornare a casa dopo un viaggio all’estero con dei souvenir speciali può essere una pessima idea: mai prenderli se non si vuole andare incontro a pesanti sanzioni.
Il viaggio all’estero si trasforma ogni volta nell’occasione di vivere un’esperienza unica ed irripetibile. Superare i confini del proprio Paese per approdare in una destinazione ancora sconosciuta significherà collezionare emozioni che resteranno impresse nella mente per molto tempo.

Sensazioni che si tenterà di trasmettere agli altri una volta tornati attraverso i propri racconti, ma che difficilmente possono lasciare un segno tangibile in chi ascolta. Ecco allora che, una volta raggiunte le mete dei viaggi, si sente crescere forte una necessità: quella di costruire ricordi indelebili.
Uno dei modi più facili per farlo al giorno d’oggi è offerto dalla tecnologia, che permette anche solo con un semplice smartphone di girare video e scattare fotografie, da conservare in un album personale o condividere. Talvolta però, sorge l’esigenza di tenere tra le mani un oggetto appartenente al luogo che è stato visitato, per poi magari regalarlo anche a chi si ama.
Una possibilità che viene offerta soltanto dai classici souvenir. Da tempo immemore è un’abitudine portare con sé da un viaggio calamite, bijoux, riproduzioni di monumenti in miniatura identificativi del posto, ma anche capi d’abbigliamento, tappeti o addirittura elementi naturali.
Spesso però, non si tiene conto che il trasporto degli stessi nel proprio luogo d’origine non sempre è consentito. Quello che può sembrare un puro atto di gentilezza o una dimostrazione affettiva, potrebbe far incorrere in pesanti sanzioni.
Cosa è vietato portare dai viaggi all’estero
Colori, profumi, sapori e panorami mozzafiato si uniscono durante un viaggio all’estero regalando emozioni che non si potranno replicare facilmente. Probabilmente non si tornerà mai più nella meta in cui ci si trova e sorge spontaneo il desiderio di portarne via “un pezzo” con sé prima di riprendere il volo per tornare a casa.

Un gesto innocente che però potrebbe provocare seri problemi. Non sarà una buona idea, ad esempio, partire dalla Cina con in tasca delle monete risalenti al periodo precedente al 1949. Questi oggetti appartengono ad un patrimonio storico-culturale e solo chi ha l’approvazione necessaria può farlo.
In molti Paesi l’artigianato trova espressione negli oggetti in legno. Ebbene non sempre è possibile esportare questi manufatti, a causa della rarità naturale di alcuni legnami autoctoni. Potrebbe accadere in Argentina, Bolivia, Cile e Perù.
Il corallo affascina da sempre gli esseri umani, che amano indossarlo sotto forma di gioielli o farne un elemento decorativo. Acquistarlo e portarlo dall’estero può essere un grosso errore, considerando che nella maggior parte dei casi è severamente vietato. Si può andare incontro a multe salate per piccoli pezzi e perfino alla carcerazione per grandi quantitativi.
La sabbia, le conchiglie e i sassi. Affascinanti reperti naturali che molto spesso si è tentati di raccogliere al fine di trasformarli in souvenir bellissimi (e soprattutto gratuiti). Prima di farlo è meglio pensarci due volte, perché al giorno d’oggi moltissime spiagge anche in Italia, vietano di prelevare questi elementi. La loro rimozione infatti, potrebbe interferire con l’ecosistema, oltre che danneggiare l’habitat di specie viventi. Il rischio di multe da migliaia di euro è dietro l’angolo.