Viaggiare all’estero: dove si può andare e a quali condizioni

Le regole per viaggiare all’estero: dove si può andare e a quali condizioni. Tutto quello che bisogna sapere.

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Viaggiare all’estero (Foto di Alexandr Podvalny da Pexels)

Le regole per viaggiare all’estero sono piuttosto complicate e soprattutto cambiano di continuo. Quelle che valgono per un Paese d partenza cambiano per il Paese di destinazione. Dunque, bisogna informarsi molto bene sugli adempimenti richiesti anche nei Paesi dove si può entrare liberamente.

Tra obblighi di tampone alla partenza e quarantene al rientro, è un ginepraio di regole tra cui è difficile districarsi. Proviamo a fare chiarezza sui viaggi all’estero, dove si può andare e dove no, in base agli ultimi aggiornamenti.

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Viaggiare all’estero: dove si può andare e a quali condizioni

In base alle ultime ordinanze del Ministro della Salute, Roberto Speranza, sono vietati i viaggi e gli arrivi da Brasile, India, Bangladesh e Sri Lanka. Questi Paesi, l’India particolare, stanno attraversando una violenta recrudescenza della pandemia con un numero altissimo di contagi e di morti giornalieri. Lo stop ai viaggi è necessario per evitare l’ingresso di nuovi casi Covid in Italia. Il blocco resterà in vigore almeno fino al 15 maggio.

Solo i cittadini italiani potranno rientrare da India, Bangladesh, Sri Lanka e Brasile, previo tampone negativo e poi con obbligo di quarantena di 10 giorni in Covid hotel.

Il ministro ha anche rinnovato l’obbligo di tampone negativo e di quarantena di 5 giorni per chi rientra dai Paesi europei. Misura che era stata introdotta a Pasqua e che è stata ulteriormente prorogata, anche questa fino al 15 maggio.

Le regole per i viaggi all’estero

Le norme anti-Covid introdotte con i decreti del governo e le ordinanze del Ministro della Salute prevedono diverse regole per i viaggi all’estero, continuamente aggiornate. Le regole cambiano a seconda delle classificazioni dei Paesi del mondo, con l’inserimento in specifici elenchi, per ciascuno sono previste diverse restrizioni (Allegato 20 del Dpcm 2 marzo 2021).

Elenco A

Paesi senza limitazioni di viaggio. Sono consentiti anche gli spostamenti per turismo.

  • Stato della Città del Vaticano,
  • Repubblica di San Marino.

Elenco B

Stati e territori a basso rischio epidemiologico, dove sono consentiti spostamenti senza necessità di motivazione, individuati con apposita ordinanza tra quelli di cui all’Elenco C. Al momento, nessuno Stato è in questo elenco.

Elenco C

Da e per questi Paesi gli spostamenti sono consentiti senza necessità di motivazione. Quindi, anche per turismo. Bisogna comunque tenere conto degli eventuali obblighi di ingresso previsti dai singoli Paesi.

Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia, (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Israele, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.

Al rientro in Italia sono previsti questi obblighi:

  • tampone negativo effettuato 48 ore prima dell’ingresso in Italia,
  • autodichiarazione,
  • quarantena di 5 giorni, a prescindere dall’esito del tampone,
  • altro tampone dopo la quarantena di 5 giorni,
  • comunicare al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio il proprio ingresso in Italia.

Sono previste limitazioni in caso di transito o soggiorno in Paesi dell’Elenco D e/o dell’Elenco E nei 14 giorni antecedenti l’ingresso in Italia.

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Elenco D

Gli spostamenti da e per questi Paesi sono consentiti senza necessità di motivazione. Questi Paesi, comunque, potrebbero prevedere dei limiti all’ingresso.

Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore, Thailandia, nonché gli ulteriori Stati e territori a basso rischio epidemiologico, individuati con ordinanza, tra quelli di cui all’elenco E.

Al rientro in Italia da questi Paesi sono previste le stesse regole per quelli dell’Elenco C su tampone e quarantena. Con la differenza che la quarantena è di 10 giorni. Inoltre, la destinazione finale in Italia potrà essere raggiunta solo con mezzo privato. Rimane l’obbligo di comunicare immediatamente il proprio ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio.

Sono previste alcune restrizioni all’ingresso in Italia in caso di transito o soggiorno in Paesi dell’Elenco E nei 14 giorni antecedenti l’ingresso in Italia.

Elenco E

In questi Stati e per il resto del mondo non sono consentiti spostamenti per turismo. Sono consentiti solo i viaggi per lavoro, studio, salute, assoluta urgenza, rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza.

In questo elenco sono inclusi tutti gli altri Stati e territori non espressamente indicati negli altri elenchi. Tra questi ci sono Stati Uniti, Messico e Canada.

Da questi Paesi possono rientrare in Italia, con tampone negativo, i cittadini italiani e i residenti di lunga durata. Al rientro dovranno sottoporsi a quarantena di 10 giorni e poi a un altro tampone. Anche in questo caso, la destinazione finale in Italia potrà essere raggiunta solo con mezzo privato e si dovrà di comunicare il proprio ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio.

Poi ci sono le regole speciali introdotte per Brasile, India, Bangladesh e Sri Lanka. Sono vietati l’ingresso e il transito nel territorio nazionale alle persone che nei quattordici giorni antecedenti hanno soggiornato o transitato in questi Paesi.

Ulteriori informazioni su: www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus

Regole in vigore negli altri Paesi

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Viaggiare (Foto di Anna Shvets da Pexels)

Quelle indicate sopra sono le regole che si applicano i Italia per viaggiare all’estero. Scopriamo quelle in vigore nei principali Paesi e se gli italiani possono entrarci.

Germania

Dal 30 marzo 2021, chiunque entri in Germania in aereo, indipendentemente dal Paese di provenienza, deve presentare il risultato negativo di un tampone effettuato prima dell’imbarco (altrimenti viene negato l’imbarco). Il tampone può essere antigenico (rapido) o molecolare, deve essere effettuato nelle 48 ore precedenti l’ingresso in Germania e l’esito deve essere scritto in inglese, tedesco o francese. Se l’esito è scritto in italiano, la compagnia aerea può negare l’imbarco.

L’ingresso in Germania è vietato per chi sia stato in un’area a rischio varianti, anche per il mero transito.

Tutti coloro che nei 10 giorni precedenti l’ingresso in Germania si siano recati in aree a rischio “normali” (come l’Italia e altri Paesi UE) devono segnalare il proprio ingresso registrandosi online sul portale www.einreiseanmeldung.de, effettuare un tampone nelle 48 ore precedenti l’ingresso in Germania (con esito scritto in inglese, tedesco o francese) e rispettare 10 giorni di quarantena. L’isolamento potrà essere interrotto in caso di risultato negativo ad un tampone, che potrà essere effettuato soltanto a partire dal quinto giorno dopo l’ingresso nel Paese. Il primo tampone può essere effettuato anche all’arrivo (in tempo utile per disporre dell’esito entro 48 ore dall’ingresso), ma solo se non si arriva in aereo. L’obbligo di tampone all’ingresso non vale per i bambini di età inferiore ai 6 anni.

Dal 2 novembre 2020, sono vietati i pernottamenti per turismo in Germania.

Francia

Dal 31 gennaio 2021, le autorità francesi sconsigliano fortemente gli ingressi da Paesi UE con qualsiasi mezzo (aereo, treno, auto, nave, bus, ecc). In ogni caso è richiesta l’esibizione di un test molecolare (PCR) da effettuare entro le 72 ore prima della partenza per la Francia. Il test antigenico non è accettato. L’obbligo riguarda i viaggiatori, maggiori di 11 anni. Sono esentanti dal presentare il tampone: i lavoratori frontalieri, i trasportatori e i residenti nei territori confinanti entro 30 km dal proprio domicilio, sempre che lo spostamento sia di durata inferiore alle 24 ore.

I test PCR non sono richiesti in caso di transito aeroportuale a condizione che non si lasci l’aeroporto e che il transito non sia superiore a 24 ore. Il test è obbligatorio anche per coloro che hanno già avuto il vaccino. Tutti coloro che entrano in Francia con qualsiasi mezzo devono compilare un’autocertificazione. Per il modello di autocertificazione e altre informazioni: Ambasciata d’Italia a Parigi.

Spagna

È consentito l‘ingresso in Spagna da tutti i Paesi europei ed appartenenti allo spazio Schengen, senza obbligo di quarantena. È previsto l’obbligo di presentare un test molecolare PCR negativo effettuato nelle 72 ore antecedenti l’ingresso,  per via aerea o marittima, nel Paese. Non sono ammessi i test rapidi, nemmeno per le Canarie.

Dal 30 marzo 2021, l’obbligo di test vige anche per chi arriva dalla Francia per via terrestre, tranne per i minori di sei anni, autotrasportatori, lavoratori frontalieri, residenti delle zone di confine in un raggio di 30 km. Prima dell’arrivo in Spagna per via aerea o marittima è necessario anche compilare un “formulario di salute pubblica”, attraverso il sito internet spth.gob.es o la app Spain Travel Health-SPTH, ottenendo un codice QR da presentare (su dispositivo mobile o stampato) al proprio arrivo in Spagna. Per i passeggeri che utilizzano la via marittima, attualmente il formulario può essere presentato solo in formato cartaceo, disponibile sul sito del Ministero della Salute: https://www.mscbs.gob.es/profesionales/saludPublica/sanidadExterior/ControlHS.htm

Regno Unito

Ai viaggiatori in ingresso nel Regno Unito vengono richiesti i quattro seguenti adempimenti:

  1. presentare il risultato negativo di un test COVID-19 effettuato nei tre giorni precedenti il giorno della partenza e che soddisfi i parametri indicati dal Governo britannico. L’obbligo si applica agli arrivi da tutto il mondo e include anche i viaggiatori in transito e quanti si rechino dal Regno Unito all’estero per viaggi di durata inferiore a 3 giorni (in quel caso, il test potrà essere effettuato prima della partenza dal Regno Unito e mostrato al rientro). È richiesto che il risultato del test COVID-19 sia in lingua inglese, francese o spagnola e indichi, oltre all’esito negativo dell’esame, il nome del viaggiatore come indicato sul passaporto/carta d’identità, la data di nascita, la denominazione dell’esame effettuato e i recapiti del centro medico che lo ha effettuato.
  2. compilare un FORMULARIO ONLINE (“travel locator form”) nei due giorni precedenti la partenza. Nel formulario viene richiesto un indirizzo specifico e un numero di telefono al quale i viaggiatori possano essere contattati.
  3. osservare un isolamento cautelare di 10 giorni. Il luogo dove sarà effettuata la quarantena (indirizzo privato o COVID hotel) varia a seconda del Paese di provenienza.
    È possibile ridurre la quarantena a 5 giorni utilizzando l’opzione test-to-release (se non si giunge/si è transitato in uno dei paesi oggetto di “travel ban”) effettuando un test a pagamento il 5° giorno di auto isolamento. Il test va prenotato separatamente, riportando l’avvenuta opzione nel Passenger Locator Form. Si può optare per il test-to-release anche una volta arrivati in UK, compilando un nuovo PLF. Rimane un’opzione volontaria, per ridurre i tempi dell’auto isolamento ma non sostituisce i test obbligatori pre-partenza ed in occasione del 2° ed 8° giorno.
  4. effettuare due test COVID-19 in occasione del 2° e 8° giorno di autoisolamento nel Paese.  I due COVID test devono essere prenotati e pagati prima dell’ingresso nel Paese (£210) tramite il portale dedicato https://quarantinehotelbookings.ctmportal.co.uk. Successivamente al pagamento, il richiedente riceverà per posta un covid-test-kit, all’indirizzo indicato nel Regno Unito. Il numero di prenotazione va riportato nel Passenger Locator Form. Senza prenotazione, relativa compilazione PLF ed esito negativo del test pre-partenza non si viene imbarcati (primi controlli a carico del vettore) e sono previste sanzioni pesnti.

Durante la quarantena, è obbligatorio osservare le istruzioni sull’auto-isolamento del governo britannico e sarà consentito uscire dal luogo di auto-isolamento (hotel o indirizzo privato) solo in caso di cure mediche urgenti, necessità di supporto dei servizi sociali, necessità di generi alimentari e/o medicinali che non possono essere procurati con consegne a domicilio o da familiari o amici, funerale di un parente stretto, emergenza (es. incendio nel luogo di auto-isolamento). L’isolamento dovrà essere osservato anche da chi soggiorna nel Regno Unito per un periodo inferiore ai 10 giorni (per esempio, viaggiatori in transito con necessità di pernottare nel Regno Unito), durante la permanenza sul territorio britannico. Si potrà comunque interrompere la quarantena per recarsi al confine e lasciare il Regno Unito.

Gli arrivi internazionali in Scozia, a prescindere dal Paese di provenienza, sono soggetti a quarantena nei c.d. COVID-hotel per dieci giorni a proprie spese. Limitate categorie di viaggiatori sono esentate dall’obbligo di isolamento a prescindere dal Paese di origine dello spostamento: viaggiatori in transito all’interno dell’area sterile (airside) dell’aeroporto, autotrasportatori, ricercatori ed il personale sanitario, direttori d’azienda, giornalisti e artisti in tour, con modalità e requisiti specifici per ciascuna categoria (consulta qui le istruzioni complete; al medesimo link sono indicate le categorie esenti dalla raccolta dei dati). Non sono più previste eccezioni generalizzate per specifiche regioni o Paesi.

Stati Uniti

Rimane ancora sospesa la possibilità di ingresso negli USA per i viaggiatori che, nei 14 giorni precedenti, siano stati in un Paese dell’Area Schengen (inclusa l’Italia), in Regno Unito, in Irlanda, in Brasile, in Sud Africa Cina o Iran.

Eccezioni sono previste per i cittadini statunitensi, per i residenti permanenti e i loro familiari, per i titolari di visto diplomatico e altri casi, come i titolari o richiedenti di alcune tipologie di visto che rientrano nella categoria di “interesse nazionale”.

Coloro che sono autorizzati a entrare negli Stati Uniti dovranno sottoporsi a test COVID (PCR o antigenico) entro i 3 giorni prima della partenza. Sono obbligati tutti i passeggeri sopra i 2 anni, in arrivo negli USA con voli dall’estero. Per poter imbarcarsi sull’aereo il test dovrà essere negativo. Si può presentare anche un documento che certifichi la guarigione dal Covid.

Il CDC raccomanda un test PCR tra terzo e quinto giorno dopo l’arrivo negli USA che, se negativo consente di ridurre l’autoisolamento a 7 giorni successivi all’arrivo, a differenza dei 10 giorni previsti qualora non venga effettuato il test.

I viaggiatori che entrano negli USA già vaccinati (con un vaccino riconosciuto dalla FDA) dovranno invece effettuare un test Covid (PCR o antigenico) entro 3 giorni dall’arrivo e non sono tenuti all’isolamento.

Tutte le informazioni aggiornate su: www.viaggiaresicuri.it

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