Covid: prorogata quarantena per arrivi Ue, nuovi divieti di ingresso

Emergenza Covid: prorogata la quarantena per gli arrivi dalla Ue, nuovi divieti di ingresso. Tutto quello che bisogna sapere.

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Proroga quarantena per chi arriva in Italia da Ue (Foto di Anna Shvets da Pexels)

Nuovo stop agli arrivi dall’estero e conferma della quarantena per chi entra in Italia da un Paese UE. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato la nuova ordinanza con le limitazioni ai viaggi per contenere la diffusione dei contagi da coronavirus in Italia.

Tutto quello che bisogna sapere sui nuovi provvedimenti.

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Prorogata la quarantena per gli arrivi Ue e nuovi divieti di ingresso

L’obbligo di tampone negativo per rientrare in Italia dall’estero, anche da un Paese dell’Unione Europea, seguito da un periodo di quarantena di 5 giorni all’arrivo sul territorio nazionale, è stato confermato dal ministro della Salute. Il provvedimento restrittivo che era stato introdotto per il periodo di Pasqua, e poi prorogato al 30 aprile, è stato ulteriormente prorogato per altri 15 giorni, con ordinanza del 29 aprile. Dunque l’obbligo sarà in vigore fino al 15 maggio.

Dunque, chi arriva in Italia, cittadino italiano o straniero, anche da Paesi come Francia o Germania potrà entrare sul territorio nazionale solo se il test per il coronavirus è negativo e una volta entrato dovrà stare in isolamento per 5 giorni. Al termine dell’isolamento dovrà sottoporsi a un altro test.

Questa disciplina vale come regola generale per tutti gli arrivi dall’estero, cambia solo il periodo di quarantena a seconda dell’aerea geografica di provenienza e dell’elenco in cui un Paese è inserito.

Obbligo di tampone negativo e quarantena

Come si legge sul sito web del Ministero della Salute, il ministro Roberto Speranza, con l’ordinanza del 29 aprile, ha prorogato di 15 giorni le misure di contenimento relative agli arrivi dai Paesi europei (elenco C) e da Paesi extra europei a basso rischio (elenco D) oltre a confermare il divieto di ingresso in Italia dal Brasile (elenco E), fatte salve le deroghe.

In generale, chi proviene da questi Paesi può entrare in Italia alla seguenti condizioni:

  • sottoporsi a tampone molecolare o antigenico nelle 48 ore prima dell’ingresso in Italia (risultato negativo);
  • compilare un’autodichiarazione;
  • sottoporsi a prescindere dall’esito del tampone molecolare o antigenico, alla sorveglianza sanitaria e a isolamento fiduciario per un periodo di 5 giorni (Paesi europei) o 10 giorni (Paesi extra europei);
  • sottoporsi al termine dell’isolamento a un ulteriore tampone molecolare o antigenico
    comunicare al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio il proprio ingresso.
Vietati gli arrivi in Italia dall’India (Vaccinazioni in India, foto di Anindito Mukherjee/Getty Images)

Divieto di ingresso allo Sri Lanka

Dopo l’India e il Bangladesh, il ministro della Salute ha bloccato anche gli arrivi dello Sri Lanka. Sempre con l’ordinanza del 29 aprile 2021, è vietato l’ingresso in Italia e il transito nel territorio nazionale alle persone che nei quattordici giorni antecedenti hanno soggiornato o transitato in India, Bangladesh o Sri Lanka, con eccezione dei cittadini italiani che abbiano la residenza anagrafica in Italia da data anteriore all’ordinanza, a condizione che non manifestino sintomi da Covid-19. Anche questo provvedimento resterà in vigore fino al 15 maggio.

Con la nuova ordinanza non solo è stato vietato l’ingresso in Italia a chi viene dallo Sri Lanka, ma sono state rafforzate le restrizioni per gli arrivi da India e Brasile.

Le persone già presenti sul suolo italiano, che sono rientrate in Italia nei 14 giorni precedenti l’ordinanza devono sottoporsi a tampone e mettersi in isolamento fiduciario per 10 giorni, al termine dei quali dovranno ripetere il tampone.

Invece, i cittadini italiani autorizzati a rientrare in Italia da India, Bangladesh o Sri Lanka, a seguito di tampone negativo, prima dell’ingresso, all’arrivo in Italia dovranno trascorrere la quarantena di 10 giorni in un Covid hotel. Misura che era stata già prevista dalla precedente ordinanza del ministro della Salute.

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