Riaperture 26 aprile: quali sono le regioni che rischiano di diventare rosse?

Quali sono le regioni che il 26 aprile rischiano di non aprire perché ancora in zona arancione o rossa?

Riaperture 26 aprile: le regioni che rischiano di rimanere in zona rossa
Regioni a rischio: chi non aprirà? – Fonte Pixabay

La frenesia per quanto riguarda le riaperture previste per il 26 aprile 2021 è nell’aria. Grazie al proseguire delle campagne vaccinali e al fisiologico calo dei contagi che si spera avvenga con l’arrivo della bella stagione, il Governo ha annunciato che nelle regioni considerate gialle, dal 26 aprile, si comincerà lentamente a riaprire tutto. Ma se molte città e zona d’Italia sono tranquille che, per numero di contagi, rimarranno in zona gialla, alcune regioni italiane tremano.

Le regioni a rischio zona arancione

Come riporta Fanpage, le regioni che sperano nella zona gialla il 26 aprile sono moltissime. Altre però, dai dati e dalle analisi che si fanno giornalmente, rischiano di rimanere in arancione o, peggio, finire in zona rossa.

Oggi, come abbiamo già spiegato, le zone peggiori in termini di contagio e quindi ancora in rosso, sono Puglia, Sardegna e Valle d’Aosta. Per loro quindi, difficilmente si potrà parlare di zona gialla dal 26 aprile. Ma non sono le uniche. Alcune regioni, che hanno un RT vicino o superiore all’1, infatti, potrebbero rimanere in arancione e non passare a gialle. Una situazione critica insomma

I criteri per decidere i colori delle regioni

Prima di tutto se si decidesse di aggiungere il criterio delle vaccinazioni per scegliere “di che colore” fa diventare una regione, le cose cambierebbero. Ma poi bisogna considerare che l’indice dei contagi, il famigerato RT deve essere inferiore a 1 per almeno due settimane di fila. Inoltre bisogna considerare anche il numero dei posti letti in terapia intensiva, i posti letto generici in ospedale… insomma, riuscire ad arrivare in zona gialla non è cosa da poco. Le regioni italiane ovviamente stanno aspirando a questa condizione e stanno cercando di mettere in atto tutte le tecniche possibili ed immaginabili per arrivare a questo risultato. Ma nulla è certo.

Bisognerà quindi aspettare la fine di questa settimana, precisamente venerdì 23 per sapere quale sarà il destino “colorato” delle regioni italiane. Nel mentre, qualsiasi cosa succeda, ricordiamo che l’importante è continuare a rispettare le regole di distanziamento sociale, igienizzazione delle mani e indossare la mascherina.

 

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