Piano vaccinale in Italia, cambia tutto: le nuove strategie e raccomandazioni

La strategia italiana in merito al piano vaccinale sta subendo delle importanti modifiche. Scopriamo insieme tutte le ultime novità.

Franco Locatelli, il presidente del Consiglio Superiore di sanità, attraverso la conferenza stampa dell’Aifa di ieri, 7 Aprile 2021, ha annunciato nuove raccomandazioni. L’uomo ha con le sue parole cambiato tutte le carte in tavolo per quel che riguarda il piano vaccinale in Italia. Che cosa cambierà a partire dai prossimi giorni? Leggiamo dunque insieme tutte le ultime novità relative ai vaccini per il Coronavirus.

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Ieri è stata ufficialmente annunciata la raccomandazione del vaccino AstraZeneca per gli individui di età superiore ai 60 anni. Una simile dichiarazione ha comportato una necessaria revisione dell’organizzazione nazionale per quel che riguarda la somministrazione dei vaccini. La strategia italiana è infatti destinata ad essere completamente stravolta in seguito all’importante conferenza stampa di ieri. Ad ipotizzare una divisione di farmaci in base alle fasce d’età è stato Gianni Rezza, il Direttore generale Prevenzione del Ministero della Salute.

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Secondo le parole pronunciate da Rezza durante la conferenza dell’Aifa, in base ai dati in nostro possesso, per la fascia di età compresa tra i 20 e i 40 anni, potrebbero andare bene i vaccini Pfizer e Moderna. Ai giovani è infatti preferibile e conveniente somministrare un farmaco in grado di bloccare con più efficacia la trasmissione del virus. Calzano dunque a pennello lo Pfizer e il Moderna, vaccini con Rna messaggero, che vantano di più del 90% di efficacia contro il contagio e la diffusione del Covid.

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Piano vaccinale italiano, nuove linee guida: le parole di Gianni Rezza

“Se io dovessi scegliere come impiantare una campagna vaccinale, io abbatterei subito la mortalità coprendo tutta la popolazione oltre i 60 anni.” ha dichiarato Gianni Rezza, il Direttore generale Prevenzione del Ministero della salute. “Se concentro lì la maggior parte dei vaccini a disposizione in quella fascia di età, abbatto la mortalità“. L’uomo si è espresso in merito al piano vaccinale nazionale, che in seguito alla conferenza stampa dell’Aifa di ieri sarà sicuramente soggetto a radicali cambiamenti. “Nel momento in cui si scende con l’età, si adatta la strategia in base a ciò che è più opportuno: vaccinare ad esempio la fascia di età tra 20 e 40 anni con dei vaccini che mi garantiscono all’80-90% di essere in grado di bloccare la trasmissione dell’infezione è molto importante”. Ci si aspetta dunque una divisione dei farmaci a seconda della fascia di età, ma molto probabilmente è ancora tutto da decidere e l’argomento dev’essere ancora ampiamente discusso. “Se vaccino un trentenne mi interessa proteggerlo dalla malattia, ma soprattutto evitare che possa infettare 10 persone. Usando vaccini che blocchino la trasmissione ci si più avvicinare a quella che chiamiamo immunità di comunità“.

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