Alberto Gerli: chi è il nuovo membro del Cts che aveva sbagliato tutte le previsioni

Avevano fatto discutere le sue previsioni sbagliate, ora è il nuovo membro del Comitato Tecnico Scientifico. Ecco chi è Alberto Gerli.

ALBERTO GIOVANNI GERLI CONFINDUSTRIA

E’ tra i nuovi dodici membri del Comitato Tecnico-ScientificoAlberto Giovanni Gerli e la decisione ha fatto davvero molto discutere. Il Cts è stato infatti ridotto a soli 12 esperti che siedano al tavolo delle decisioni importanti in merito alla pandemia, in piena terza ondata al momento. Il nome di Gerli è stato inserito in una lista decisa dal capo della Protezione Civile Francesco Curcio di comune accordo con il Presidente del Consiglio Draghi. Ma perché la sua entrata nel Cts ha sollevato tutte le polemiche?

Chi è Alberto Gerli, nuovo membro del CTS

12 membri nominati dopo il rinnovo del Comitato Tecnico-Scientifico sono stati selezionati per interpretare i dati relativi all’andamento della pandemia da Covid e per prendere decisioni migliori nel campo del contenimento della pandemia. Il nome di Gerli spunta proprio in relazione alla lettura dei dati. Lui stesso si definisce “Big data scientist”, lo scienziato dei grandi dati. Ma la sua entrata nel Cts ha scatenato polemiche a non finire.

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Il problema infatti sono proprio i dati che Gerli dice di poter analizzare per fare previsioni preziose riguardo l’anamento della pandemia. Peccato che i suoi dati e le sue conclusioni, che ha tratto dall’inizio della pandemia, si sono rivelati imprecisi e sbagliati. Il “modello predittivo” che Alberto Gerli ha infatti perfezionato, pare che non riesca a fare previsioni corrette. Famigerata la sua intervista al Messaggero rilasciata lo scorso 1 febbraio in cui aveva detto che il Veneto quasi certamente sarebbe entrato nella zona bianca.”

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Peccato che il Veneto è stato zona arancione e poi rossa a partire dallo scorso lunedì, assieme a tante altre Regioni italiane in cui l’indice di contagio era salito vertiginosamente. Non solo, scrivendo al governatore dello Stato di New York aveva previsto quanti casi ci sarebbero stati a giugno 2020. E’ stato poi stabilito che i casi sono stati il triplo rispetto a quanto predetto da Gerli.

 

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