La confessione di Nada Malanima: “Ho odiato il mio lavoro e il successo”

Contrariamente a quanto molti potrebbero pensare, Nada ha avuto un rapporto piuttosto conflittuale con la sua professione e tutti i suoi annessi e connessi. Ecco il retroscena. 

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Amore e odio. Per Nada, cantante e artista a 360 gradi che non ha bisogno di presentazioni, la musica, il successo, la carriera sono stati anche e soprattutto questo. Lei stesso lo ha confessato in una lunga intervista rilasciata tempo fa a Repubblica.

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Il lato nascosto di Nada

Nada Malanima, raffinata cantante e apprezzata scrittrice, ha avuto molte vite. E un rapporto conflittuale con quella notorietà che le è piombata addosso come una valanga quando, ancora poco più che una bambina, entrò nelle case di tutti gli italiani sulle note di “Ma che freddo fa”. “Fu un successo pazzesco – ricorda Nada con Repubblica -. Non avevo neanche sedici anni. Cominciarono a chiamarmi ovunque. Incontri, concerti, televisione. La bambina cresciuta troppo in fretta smise di andare a scuola. Per quattro anni fui prigioniera dello spettacolo. Cantavo, uscivo dal palcoscenico, vomitavo e rientravo. Ero diventata anoressica. C’è stato un periodo in cui mi nutrivo con le flebo”.

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Nada spiega di aver “conosciuto la sofferenza, il disagio, il disorientamento, la paura. Ma il dolore, nel senso di un’apertura all’arte, non lo so. È un privilegio e una condanna per pochi. Non spetta a me dirlo”. Come ha combattuto tutto questo? “Scrivendo, anche se nella scrittura devi sempre fare i conti con il tuo ‘io bugiardo'”. Ed è così che “tutta la sofferenza che ho provato è diventata ricchezza. Ho odiato il mio lavoro. Non sono mai stata felice con il successo perché pensavo che così perdessi di vista le cose più autentiche”. Ma ha imparato a farci i conti “quando ho capito che il successo ha un senso non per la tua immagine ma per quello che fai se lo fai bene. Il successo può essere anche un piatto di pasta cucinato bene”.

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