Nesli ha sparato ad un amico, il dramma atroce quando aveva solo 16 anni

In un’intervista il rapper Nesli confessa gli errori del passato: “ho sparato per sbaglio ad un amico, ero un teppistello”.

“Finalmente non sono più ‘il fratello di’. Anzi, pare capiti che gliela buttino là al contrario. È il contrappasso che aspettavo. Io lui non lo odiavo, ho imparato a odiarlo. Non parlarsi per una rottura, in famiglia, è un’anomalia. Figurarsi nella nostra, dove facevamo pure lo stesso pubblico lavoro” così racconta Francesco Tarducci (in arte Nesli) a Vanity Fair. Nell’intervista il rapper però non parla solo del brutto rapporto con il fratello: si apre anche su un errore accaduto anni prima.

Quel colpo partito per sbaglio

Nella stessa intervista, Nesli si lascia andare e parla del dramma successo quando era solo un ragazzino e, per sbaglio, ha sparato ad un amico. “Avevo 16 anni, ero un teppistello, e un giorno in scooter con dei miei amici mi sono ritrovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Il posto era la campagna di provincia, intorno a Senigallia. Il momento era avere una Calibro 22 in mano e non saperla maneggiare” racconta il rapper.

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“Esplode un colpo. Prende in pieno un mio amico. La pallottola diventa una biglia, il suo corpo un flipper: da sotto l’ascella va al torace, passa in una costola, buca un polmone e il rene, s’infila nella vescica. Quel ragazzo rischia di morire, sta un mese e mezzo in ospedale, si salva. Finisco sotto processo, nessuna conseguenza, era stato un incidente. Mia mamma mi dice: ‘Stattene un po’ buono, vai in garage con tuo fratello'”.

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Il rapporto con il fratello Fabrizio Tarducci (in arte Fabri Fibra), però, si è deteriorato anni dopo per un motivo completamente diverso. “Un parente che fa la tua stessa cosa con la stessa etichetta, se funziona, è un problema” ha commentato Nesli. “Ormai la mamma si è abituata e ha rinunciato al sogno di una riconciliazione, di un Natale tutti insieme. Vive anche lei nell’assenza di Fabri. Mio padre ha quasi 90 anni. Ho avuto questa visione: noi, al suo funerale. Succederà lì. Sarà quel giorno a chiudere i conti. Li pagheremo tutti. Capiremo che non è vero che c’è sempre tempo”.

 

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