Bonus baby sitter, chi può richiederlo e a quanto ammonta

Con il bonus baby sitter i lavoratori che rispondono a determinati parametri possono usufruire di un aiuto importante. I dettagli della misura.

Bonus baby sitter
Come funziona il Bonus baby sitter FOTO Getty Images

Bonus baby sitter, nel novero degli aiuti previsti figura questo oppure il congedo parentale con la metà dello stipendio effettivo. Le misure si propongono di fornire un ausilio concreto alle famiglie con dei minori di 14 anni a carico e che sono sottoposti a didattica a distanza. Anche se tutto quanto descritto è scaduto alla fine del 2020 senza conoscere un rinnovo. Ora è atteso un decreto apposito già nei primi giorni di marzo, autonomo oppure incluso nel nuovo piano di aiuti varato dal Governo.

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Ed Elena Bonetti, ministro per le Pari Opportunità, ha confermato che gli aiuti saranno retroattivi. Il bonus baby sitter sarà utile per pagare le ore di lavoro già svolto, il congedo permetterà invece ai soggetti interessati di recuperare la dovuta indennità. Si tratta essenzialmente di dipendenti sia pubblici che privati con per l’appunto figli di età inferiore ai 14 anni. Se sono entrambi i genitori a chiedere il congedo, non potranno comunque farlo nello stesso giorno. Inoltre non è previsto per chi lavora in smart working. Se ci sono figli over 14 è comunque previsto il congedo ma con stipendio zero.

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Bonus baby sitter, qual è la cifra prevista

E poi c’è il bonus baby sitter come alternativa, che può essere esteso pure ai lavoratori autonomi. Anche stavolta il corrispettivo economico per il quale poter fare richiesta è di 600 euro. Che in alcuni casi potrebbe anche aumentare, a seconda delle categorie. Sono infatti previsti dei surplus per i lavoratori del settore medico sanitario.

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La richiesta prevedeva, dopo la sua uscita un anno fa, una registrazione all’Inps alla voce prestazioni occasionali. Capitolo smart working: la misura che ha aiutato in molti a tamponare i danni nel corso del 2020 e fino ad oggi ha visto una ulteriore proroga fino al 30 aprile 2021. A seconda dell’andamento della pandemia si deciderà poi come procedere in tal senso.

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