Coronavirus: indice Rt, variante inglese e Regioni, le novità

Cosa cambia questa settimana per quanto riguarda l’emergenza Coronavirus: indice Rt, variante inglese e Regioni, le novità dell’Iss.

(THOMAS KIENZLE/AFP via Getty Images)

Novità importanti emergono in queste ore dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha messo a punto il bollettino settimanale per quel che concerne l’indice Rt. Come era ampiamente preventivabile, sebbene comunque con dati inferiori a quelli preoccupanti di qualche settimana fa, torna a crescere tale indice.

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Anche nel periodo di riferimento preso in esame oggi, l’indice Rt resta sotto quota 1 e si fissa a 0,95. La scorsa settimana l’indice era a 0,84. Inoltre, Umbria e provincia di Bolzano restano con parametri alti e dunque in zona rossa. Toscana, Provincia di Trento, Abruzzo e Liguria passano in arancione.

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Novità Coronavirus Italia: cosa cambia per Indice Rt e Regioni, rischio variante inglese

(Dan Kitwood/Getty Images)

Ma all’interno di queste regioni anche in queste ore vengono istituite zone rosse: in particolare, poco fa, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha firmato un’ordinanza che colloca in zona rossa le province di Chieti e Pescara e in arancione quelle di L’Aquila e Teramo. Torna invece in zona gialla la Sicilia. Situazione al limite in molte regioni, tra cui le Marche, con preoccupazione particolare per Ancona e provincia. Solo Sardegna e Valle d’Aosta hanno un’incidenza settimanale sotto i 50 casi per 100.000 abitanti, ma è troppo presto evidentemente anche in queste Regioni per “proclamarle” in zona bianca.

Alle 15.00 dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri il prolungamento del blocco degli spostamenti tra Regioni. Nel frattempo, dall’indagine a campione di ministero della Salute e Iss, in base ai risultati dei test realizzati il 3 e il 4 febbraio dalle Regioni, è emerso che nel nostro Paese un caso su cinque è di variante inglese, quindi più grave e preoccupante. Molto probabile dunque che tale variante circoli da tempo anche nel nostro Paese. Le Regioni più a rischio oggi sembrano essere quelle del Centro.

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