L’annuncio dell’Aifa: “10 milioni di vaccinati al mese da Pasqua”

Arriva l’annuncio dell’Aifa sul piano vaccinazioni. Da Aprile ci sia aspetta un aumento delle dosi somministrate. Ecco le novità. 

Come sempre l’argomento all’ordine del giorno è il Covid con il conseguente piano vaccinazioni. Tra ritardi e problemi organizzativi arriva anche l’annuncio dell’Agenzia italiana del farmaco.

A parlare è il direttore dell’Aifa, Nicola Magrini che rilascia delle dichiarazioni interessanti al Corriere della Sera. Ecco cosa succederà nei prossimi mesi.

L’annuncio dell’Aifa, arrivano le rassicurazioni sul vaccino AstraZeneca

Riguardo a questo vaccino sono molti gli interrogativi. Tra questi uno in particolare riguarda la fascia di età entro cui è consigliata la somministrazione. Per alcuni Paesi c’è il limite dei 65 anni mentre in Italia è indicato sotto ai 55. Magrini fa subito chiarezza a riguardo, spiegano che la scelta è stata fatta in base ai dati. “Nella fascia 55-65 anni i dati erano talmente pochi da non poter dar luogo ad alcuna stima di efficacia che, secondo il dossier, è provata solo sotto i 55 anni di età”, ha commentato il direttore dell’Aifa.

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Le diffidenze sarebbero da accantonare in base a quanto dice l’esperto, ma nonostante le sue parole molte persone continuano a nutrire dubbi sull’efficacia del vaccino. Al momento sembrerebbe più sicuro procedere con due piani paralleli. Dopo aver ottenuto ulteriori dati non è improbabile che la situazione possa cambiare.

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Arrivano rassicurazioni anche sulla vaccinazione di massa. “Da Pasqua in avanti potremmo essere in grado di vaccinare 10 milioni di cittadini e più al mese. Ci aspettiamo che non tardi il vaccino di Johnson&Johnson il cui dossier è in corso di valutazione pressa Ema”, ha dichiarato Magrini.

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Per il momento è stato approvato anche l’uso di anticorpi monoclonali. La somministrazione riguarda un numero limitato di pazienti che rispettano determinati criteri come coloro che si trovano alla fase iniziale dell’infezione, a rischio di rapido peggioramento e che non sono ancora stati ospedalizzati. Nel frattempo si effettueranno valutazioni su altri farmaci come la colchicina o l’invermectina.

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