Elvis Presley, nuova teoria sul decesso: “Non è morto per abuso di droghe”

La morte di Elvis Presley rimane tutt’oggi un mistero per la maggior parte del mondo: nuova teoria sulla causa del decesso.

Il re del Rock and Roll, Elvis Presley, è deceduto improvvisamente il 16 agosto del 1977 nella sua casa di Greeceland. A trovarlo privo di vita è stata la sua fidanzata dell’epoca, Ginger Alden. La ragazza lo ha trovato disteso di faccia, con le braccia lungo il corpo ed i palmi rivolti verso l’alto. Quando lo ha girato aveva la lingua in mezzo ai denti e gli occhi spalancati e pieni di sangue. In un’intervista rilasciata anni dopo, la donna ha dichiarato: “Era chiaro che dal momento in cui era caduto sul pavimento non era stato mosso. Ho girato il suo corpo delicatamente verso di me. Un accenno di aria è fuoriuscito dal suo naso”.

Chiamati i soccorsi e avvisati i familiari, in casa di Elvis sono giunti paramedici, polizia e coroner. Il suo corpo è stato portato in obitorio ed il giorno stesso è stata effettuata un’autopsia per capire la causa del decesso. Per volontà della famiglia, tuttavia, il risultato dell’autopsia è stato mantenuto riservato. Per questo a 43 anni dalla morte del cantante la causa del decesso è avvolta dal mistero e genera teorie sui media e sulle pagine web.

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Elvis Presley di cosa è morto il cantante americano

Tralasciando le teorie cospirazioniste sul presunto omicidio e quelle secondo cui non sarebbe morto davvero, le ipotesi maggiormente accreditate in questi anni sono state quelle del decesso causato da un’overdose e quella del attacco cardiaco. La prima si basa sul fatto che il cantante da anni faceva uso di pillole, anti depressivi, e droghe tra cui anche oppiacei e anfetamine. Tuttavia l’ipotesi dell’overdose non combacia con la dinamica della morte e con la rapidità con la quale sarebbe avvenuta.

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Elvis è stato trovato con il pigiama semi abbottonato, il che suggerisce che abbia capito che stava avendo un malore potenzialmente fatale e stava cercando aiuto. L’altra ipotesi, quella dell’attacco cardiaco è basata sul pessimo stato di salute fisica in cui versava negli ultimi anni di vita. Elvis era diventato obeso ed aveva problemi di costipazione che gli hanno generato problemi di funzionamento degli organi interni. Si pensa dunque che lo sforzo fatto per andare in bagno possa aver causato un attacco cardiaco fulminante.

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Nel 2013, però, il dottor Tennant ha condiviso un’altra ipotesi. Negli anni ’60 Elvis aveva riportato una ferita alla testa che sebbene esternamente fosse guarita a suo avviso potrebbe aver causato un’infezione cerebrale. Se così fosse si spiegherebbero una serie di problemi di salute avuti dal cantante negli ultimi anni: nausea, vertigini, dolori alla schiena, insonnia, infezione agli occhi e mal di testa. Elvis è finito in coma per due volte prima di morire, nel 1973 e nel 1975, causati da una serie di problemi fisici gravi.

Secondo Tennant tutti questi potrebbero essere stati causati da una malattia infiammatoria autoimmune. A suo avviso la ferita era stata così grave da causare un dislocamento del tessuto cerebrale e filtrata nel sistema circolatorio. Questo danno avrebbe provocato una dura reazione del sistema immunitario che alla lunga avrebbe causato: crisi di panico, comportamento irrazionale e obesità.

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