Liv Ferracchiati: chi è il regista che porta a teatro l’identità di genere

Liv Ferracchiati è tra i più interessanti registi teatrali del momento. Affronta temi delicati e attuali con la sua compagnia “The Baby Walk”. Cosa sappiamo su di lui?

L’identità di genere è ad oggi tra i temi di oggi più importanti e scandagliati anche dal mondo dell’arte. Tantissimi sono i momenti di discussione e di rappresentazione dei discorsi sul gender e tra i nomi più influenti c’è sicuramente quello di Liv Ferracchiati. Regista teatrale di Todi rivelazione della nuova drammaturgia under 35 in italia. Ecco tutto quello che sappiamo su di lui.

Liv Ferracchiati, carriera e vita privata

La mia formazione è quella di regista e per me la regia è una fase della scrittura, oltre che un lavoro di équipe con gli autori dei diversi reparti (light designer, scenografa, costumista, coreografa, etc e anche con la dramaturg di scena). Il testo nasce insieme alle drammaturgie degli altri linguaggi scenici e verificata attraverso il lavoro con gli attori.” così Liv parla di sè e del suo lavoro. Dopo una laurea in Letteratura Musica e Spettacolo presso La Sapienza di Roma, Liv ha preso il diploma in regia teatrale presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi.

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Il debutto di Liv a teatro è avvenuto con “Pulp Hamlet“, firmato alla regia e alla scrittura da lui stesso nel luglio 2013. Dopo diversi ruoli importanti, ha fondato la sua compagnia “The Baby Walk“, con cui ha messo su uno spettacolo sull’infanzia transgender e l‘identità di genere Peter Pan guarda sotto le gonne – Trilogia sull’identità“. Lo spettacolo è stato un grande successo di pubblico e critica e ha ottenuto il Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro.

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È questo che mi affascina del teatro: un luogo dove da sempre i giudizi sono sospesi che ti dà la possibilità di sperimentare in questo caso quello che è il maschile e il femminile.” , queste le parole di Liv sul suo lavoro a teatro: “Ora mi remo contro: se fossimo evoluti a tal punto da capire e accettare che questa cosa è connaturata con la natura umana non ci sarebbe niente di cui parlare.

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