Walt Disney moriva oggi a soli 65 anni: la verità sulle accuse di nazismo

All’età di 65 anni è venuto a mancare Walt Disney, disegnatore e produttore cinematografico: è stato anche accusato di nazismo

Walt Disney

Walt Disney è venuto a mancare all’età di 65 anni a Burbank il 15 dicembre 1966. Per tutti è stato un punto di riferimento essendo il disegnatore e l’animatore che ha fatto sognare milioni di bambini in giro per il mondo. Nel corso della sua carriera, però, il disegnatore è stato anche accusato di nazismo: in primis per l’incontro con Leni Riefenstahl dopo aver realizzato nel 1934 Il Trionfo della Volontà, la pellicola considerata il simbolo della propaganda nazista in assoluto. Inoltre, era molto amico di Adolf Hitler venendo anche chiamato dai più come il “regista del Reich”. Tante prove non sono presenti al giorno d’oggi, ma era solito andare agli incontri per intrattenere ottimi rapporti commerciali con la Germania.

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Walt Disney, tutte le curiosità sulle accuse

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Inoltre, c’è una scena dei suoi film, per esempio I Tre Porcellini del 1933, dove Lupo Ezechiele è travestito da venditore ambulante ebreo: proprio uno degli stereotipi razzisti del caso. Poi la scena fu modificata. Ma nessuno dei suoi lavoratori ebrei, che aveva a libro paga, hanno parlato male di lui nemmeno nelle varie interviste. Tutti hanno sempre dichiarato di trovarsi di fronte una persona gentile e disponibile. Nel 1955, in aggiunta, Walt Disney, è stato nominato “Uomo dell’Anno” da parte dell’Organizzazione B’nai B’rith, che è la potente associazione ebraica che si occupa di diritti civili. Infine, ci sarebbero anche altre accuse di razzismo, tipo com’è avvenuto con i corvacci neri di Dumbo del 1940. Nel 2013 sono arrivate anche dichiarazioni di Meryl Streep che hanno provocato un po’ di rumore: “Walt Disney era un bigotto a cui non piaceva il lavoro delle donne. Avrà anche fatto sognare miliardi di persone, ma resta un sessista membro di una lobby antisemita”.

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