La maledizione di Charles Manson: assassinata la nipote di una sua vittima

La nipote di una vittima di Charles Manson è stata pugnalata a morte. Nel 1969 la nonna di Ariana Wolk, Rosemary LaBianca, fu uccisa con decine di coltellate. 

La nipote di una delle tante vittime di Charles Manson, Rosemary LaBianca, è stata brutalmente assassinata nel suo appartamento a Denver, in Colorado (Stati Uniti), lo scorso luglio. Ariana Wolk, 40 anni, è stata trovata “in una pozza di sangue nel suo letto” dopo essere stata pugnalata più volte al collo, secondo l’ufficio del procuratore distrettuale di Denver. Un’autopsia ha inoltre stabilito che la 40enne mamma single aveva riportato “diverse coltellate al collo e ferite alle braccia e alle mani”.

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L’ennesimo delitto legato a Charles Manson

Jose Sandoval-Romero, 24 anni, è stato arrestato dalla polizia quattro giorni dopo l’orribile atto e, secondo quanto riferito, ha ammesso di esserne il responsabile. “Durante il suo colloquio con le forze dell’ordine, Sandoval-Romero ha ammesso di aver accoltellato la signora Wolk, è fuggito dalla scena e ha gettato via i suoi vestiti insanguinati prima di fuggire a Colorado Springs”, fanno sapere dall’ufficio del procuratore distrettuale. Un delitto stranamente simile all’uccisione di Rosemary e di suo marito, Leno, 51 anni fa.

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La notte dopo aver ucciso Sharon Tate e quattro suoi amici, l’8 agosto 1969 a Los Angeles, Manson e tre dei suoi seguaci, Charles ‘Tex’ Watson, Patricia Krenwinkel e Leslie Van Houten, fecero irruzione in casa dei LaBianca. La coppia, proprietaria di una catena di negozi di alimentari di Los Angeles, è stata pugnalata più volte e lasciata morire. Leno è stato ritrovato con uno squarcio nello stomaco e la parola “guerra” incisa sulla pelle. La mamma di Wolk, Suzan LaBerge, che all’epoca aveva 21 anni e non viveva con la madre e il patrigno, scoprì i cadaveri il giorno successivo.

EDS

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