Negazionisti Covid | anche da ricoverati affermano | ‘È tutto finto’

Ci sono casi di negazionisti Covid finiti in ospedale dopo avere contratto il virus. “E pur soffrendo molto, affermano di avere altro”.

Negazionisti Covid ricoverati
Da Vercelli assurdo caso di negazionisti Covid ricoverati Foto dal web

Come se non fossero bastate tutte le precedenti occasioni nelle quali sono saliti tristemente alla ribalta, i negazionisti Covid tornano ancora una volta a fare parlare di loro. Ed ovviamente in una accezione non positiva.

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A Vercelli alcuni di loro si sono rivolti all’ospedale locale a causa del manifestarsi di alcuni dei classici sintomi della malattia. Questo ha fatto si che venissero sottoposti a ricovero, come confermato dalla dottoressa Roberta Petrino, direttrice del reparto di Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza. Il quotidiano ‘La Stampa’ riferisce un qualcosa di veramente assurdo, come testimoniato dalla Petrino. E cioè che alcuni negazionisti Covid, che versavano anche in una condizione di sofferenza, abbiano respinto con forza la diagnosi che li indicava come infetti dal virus.

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Negazionisti Covid, l’assurdo racconto della dottoressa: “Anche da malati non ci credono”

“Sostenevano che fosse qualcos’altro”. Addirittura da parte loro il lavoro fatto dai medici e dagli infermieri nei loro confronti “è inquadrato come se fosse una sorta di costrizione. E tutto ciò stona con il lavoro estenuante, terrificante, che tanti professionisti appartenenti al settore sanitario stanno compiendo in tutta Italia. Ricoveri in ospedale e posti letto nelle terapie intensive sono strapieni, da nord a sud. A maggior ragione allora c’è bisogno di rispettare le regole e di assumere un atteggiamento di responsabilità e di serietà. Occorre fare ricorso in maniera consona alle mascherine, da posizionare a protezione di bocca ma anche naso. E bisogna rispettare il distanziamento sociale con massimo un metro di spazio con altri utenti, evitando assolutamente di dare adito ad assembramenti.

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Lavoro incessante da medici ed infermieri

 

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È arrivato già alcuni mesi fa, ma è stato utilizzato a pieno regime dopo la fase acuta del periodo covid, quando sono riprese tutte le attività chirurgiche. È il nuovo ecografo polivalente e polispecialistico donato dall’ Associazione Igea – Prevenzione Salute Vita Grazie al contributo della onlus guidata da Maria Marcon adesso il #complesso #operatorio dell’#ospedale di #Borgosesia è dotato di uno strumento che, insieme alle altre tecnologie, entra a far parte integrante delle dotazioni strumentali della sala.

 

Una richiesta, quella di poter disporre di un ecografo in sala operatoria, espressa in passato soprattutto dagli anestesisti per facilitare le procedure per gli accessi vascolari e che è stata subito accolta dall’associazione. Oggi questo strumento è utilizzato in modo versatile da tutti i chirurghi delle diverse specialità che possono averne bisogno. Grazie di cuore a Igea – Prevenzione Salute Vita per questo dono, espressione forte ancora una volta della generosità del territorio! ➖➖➖➖➖➖➖➖➖➖➖➖➖➖➖➖➖ #tecnologia #salaoperatoria #ospedale #borgosesia #solidarietà #comunità #valsesia

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