Tra i tanti morti oggi per colpa della pandemia c’è anche un uomo la cui moglie ha voluto diffondere le conversazioni su Whatsapp.
I morti oggi a causa della epidemia sono tornati di nuovo ad essere tanti. E tra questi c’è il povero Tullio, che ha perso la vita a seguito di complicazioni legate alla presenza del virus nel suo organismo. Il decesso di questo uomo, onesto lavoratore e nonno felice prima che il 28 settembre scorso cominciasse il suo incubo, è avvenuto dopo 10 giorni di ricovero.
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Tullio aveva trovato soccorso al Padiglione M dell’ospedale Cardarelli di Napoli, il più grande del Sud Italia. Lì è stata installata una vasta area appositamente riservata a questa specifica problematica, come del resto in tutta Italia. Ed anche la sua vicenda è caratterizzata dall’impossibilità di potere vedere i propri parenti al capezzale, con una morte avvenuta in totale solitudine. Alle sue figlie Tullio, che lavorava come operaio, si era raccomandato di stare accanto alla loro mamma, che è invece una infermiera all’ospedale Vecchio Pellegrini, sempre a Napoli. Proprio la donna ha voluto divulgare i messaggi che Tullio inviava su Whatsapp. Messaggi che fanno capire quanto prezioso fosse anche un semplice bicchiere d’acqua, per chi si ritrova a vivere i propri giorni da malato.
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Morti oggi, la storia di Tullio raccontata dalla moglie infermiera
Senza la possibilità di potere parlare o comunicare. Purtroppo concorrono molte criticità in questo. La mancanza di personale si fa sentire. In Campania la Regione ha dovuto richiamare di nuovo i medici in pensione, tanto per fare un esempio. E c’è scoramento, nonostante l’impegno dei dottori e degli infermieri. La moglie di Tullio parla dei morti oggi ed anche la sua situazione è simile a quella di tanti altri. Da febbraio ad oggi in molti hanno dovuto dire addio ad un marito, una moglie, un padre, una madre, a dei nonni o degli zii, a fratelli e sorelle. I quali hanno dovuto vivere i loro ultimi giorni immobili in un letto d’ospedale, circondati da degli sconosciuti ed anche per questo in totale solitudine.
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“Anche i giovani sono a rischio”
Perché non poteva esserci nessun loro caro. L’infermiera, a fanpage, ribadisce anche come il virus colpisca pure i giovani, perché c’è ancora questa radicata convinzione che siano solo gli anziani a morire. Quest’ultimi sono la categoria più a rischio, ma se non si rispettano le norme di sicurezza ben note, nessuno è al sicuro. I medici del Cardarelli hanno comunicato alla famiglia che Tullio è ufficialmente morto per arresto cardiaco. “Ma dopo il suo ricovero nessuno ci ha detto di metterci in quarantena”, afferma la moglie. Che di sua iniziativa ha avvertito poi amici, parenti e medico di base. “Dopo un tampone io e le mie figlie siamo risultate negative”.
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