Coronavirus, Il premier Conte in Parlamento: “Nuove misure restrittive” – VIDEO

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto in Parlamento in merito alla situazione epidemiologica e sulle eventuali ulteriori misure per fronteggiare la seconda ondata del Coronavirus.

Oggi, lunedì 2 novembre, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha preso la parola in Parlamento per delle comunicazioni sulla situazione epidemiologica e sulle eventuali ulteriori misure per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Facendo il punto sul piano di distribuzione dei vaccini che sta predisponendo il governo, il premier si è soffermato parlando al Senato sugli anziani.

Sui vaccini “favoriremo le fasce più fragili” – ha detto Conte – e “tra le fasce più vulnerabili, il governo considera anche le persone più anziane. Sono i nostri cari che hanno realizzato la ricostruzione del Paese dopo le rovine del Secondo conflitto mondiale. Sono i nostri genitori, i nostri nonni che con laboriosità e spirito di iniziativa hanno consentito il ‘miracolo economico’ che ci ha proiettato tra le potenze più avanzate del pianeta, membri del G7”.

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Il punto del premier Conte sull’emergenza Coronavirus

Didattica a distanza al 100% alle scuole superiori, limiti alla mobilità fra Regioni a rischio, centri commerciali chiusi nei giorni festivi e prefestivi, chiusi anche i musei, le sale bingo e quelle scommesse, i mezzi pubblici potranno essere pieni al 50% e ci saranno limiti alla circolazione delle persone di sera: queste le misure di carattere nazionale contenute nel nuovo Dpcm che il governo si appresta a varare domani e che Conte ha illustrato alla Camera. Sul coprifuoco nazionale, il premier non ha specificato l’orario, parlando genericamente di “tarda serata”, anche se l’ipotesi delle 21 resta la più accreditata.

Il decreto conterrà anche norme più stringenti differenziate per Regioni e suddivise per fasce di rischio. “Nel prossimo Dpcm – ha puntualizzato Conte – indicheremo 3 aree con tre scenari di rischio e misure via via più restrittive. L’inserimento di una Regione avverrà con un’ordinanza del ministro della Salute”. Il quale avrà dunque la responsabilità di intervenire d’imperio, scavalcando i governatori regionali.

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