Carlo Acutis beato, la mamma racconta il suo miracolo

Carlo Acutis oggi verrà proclamato beato ad Assisi. La mamma del 15enne morto a causa della leucemia, racconta il suo miracolo.

Carlo Acutis era nato il 3 maggio 1991 a Londra, dove i genitori si trovavano per lavoro e morì il 12 ottobre 2006, per una leucemia fulminante. E’ considerato il primo “millenial” ad essere canonizzato, la sua salma è stata composta ed esposta al pubblico in tuta e scarpe da ginnastica.

LEGGI ANCHE -> Carlo Acutis: chi era lo studente e perché sarà proclamato Beato

LEGGI ANCHE -> Carlo Acutis: morto a 15 anni, il millennial sarà beato il prossimo ottobre

Carlo era stato dichiarato venerabile già nel 2018 da Papa Francesco, dopo che la Congregazione delle cause dei Santi aveva esaminato un suo miracolo, avvenuto nel lontano 2010 nella chiesa di San Sebastiano a Campo Grande, in Brasile: un piccolo Carlo, nato con una malformazione al fegato, dopo aver toccato una reliquia, è risultato completamente guarito. Viene chiamato “il patrono di Internet” e sua mamma Antonia Salzano, racconta che il figlio verrà proclamato beato nella Chiesa il 10 ottobre ad Assisi. Quando l’anno scorso venne fatta la ricognizione delle spoglie canoniche, la sua salma fu trovata intatta: “Io stavo lì, mio marito non volle vedere. Era ancora il nostro ragazzone, solo la pelle un po’ più scura, con tutti i suoi capelli neri e ricci. E lo stesso peso, quello che si era predetto da solo“.

LEGGI ANCHE -> Carlo Acutis, il corpo è incorrotto? Lo chiariranno i prossimi esami

Carlo Acutis, da oggi Santo

Carlo infatti, poco prima di morire, aveva girato sul proprio pc un filmato: “Quando peserò 70 chili, sono destinato a morire“, aveva detto il quindicenne. Ma come scoprì la fede il giovane stroncato dalla leucemia in 72 ore? “Un ruolo lo ebbe Beata, la bambinaia polacca, devota a papa Wojtyla. Ma c’era in lui una predisposizione naturale, a 3 anni mi chiedeva di entrare nelle chiese per salutare Gesù. Nei parchi di Milano raccoglieva fiori da portare alla Madonna. Volle accostarsi all’eucaristia a 7 anni, anziché a 10“. Il ragazzo era un modello, sognava di poter utilizzare il pc e il web per diffondere il Vangelo.

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI!

Antonia Salzano racconta come prestasse spesso volontariato: “Alle mense dei poveri, quelle delle suore di Madre Teresa di Calcutta a Baggio e dei cappuccini in viale Piave. La sera partiva da casa con recipienti pieni di cibo e bevande calde e li portava ai clochard sotto l’Arco della Pace. Lo accompagnava il nostro cameriere Rajesh Mohur, un bramino della casta sacerdotale indù, che si convertì al cattolicesimo vedendo come Carlo aiutava i diseredati“. Il giovane, da quando è venuto a mancare, ha dato ai genitori innumerevoli “Segni” della sua presenza, e proprio quei Miracoli lo renderanno oggi beato.

Impostazioni privacy