Città del Messico, gli scavi per il nuovo aeroporto rivelano ossa di mammut

A Città del Messico i lavori per un nuovo aeroporto hanno portato a delle scoperte sensazionali. Oltre ottomila ossa appartenenti a resti di animali scomparsi.

A circa cinquanta chilometri dalla capitale messicana, Città del Messico, nei terreni della base militare di Santa Lucia è in costruzione l’Aeropuerto Internacional Felipe Angeles da qualche mese. Durante i lavori di scavo sono emersi dei giacimenti di fossili incredibili.

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A Città del Messico si parla della scoperta paleontologica più importante di tutta l’America Latina, specialmente se si considera la concentrazione di animali: decine di scheletri di mammut, cavalli e bisonti. Tra maggio e giugno era stata effettuata una prima scoperta di resti di circa 60 mammut, ma con il procedere dei lavori di scavo i ritrovamenti sono aumentati e, secondo l’inventario effettuato il 29 agosto, sono state contate più di ottomila ossa totali. Da mesi ormai lavora nell’area una squadra di oltre trenta paleontologi, aiutati da assistenti, per recuperare i resti di Mammuthus columbi, l’antenato dell’elefante.

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La scoperta sensazionale a Città del Messico

Nel futuro aeroporto di Città del Messico sono stati recuperati i resti di circa 120 mammut sepolti a diverse profondità dell’area. Sembrerebbe che alla fine del Pleistocene, vicino al luogo dove stanno costruendo l’aeroporto, sorgeva il lago Xaltocan, uno dei posti ideali per i grandi erbivori, arrivati nella Valle del Messico 25.000 anni fa dal Nord America. La scomparsa di questa specie preistorica risale a 11 mila anni fa e le ragioni sono ancora sconosciute, probabilmente legate ai cambiamenti climatici o alle eruzioni vulcaniche. Gli esemplari di cui sono stati recuperati i resti potrebbero essere rimasti intrappolati nel fango lungo le rive del lago, questo spigherebbe il numero di ossa ritrovate. I ricercatori hanno avanzato la richiesta al governo della creazione di un museo vicino al nuovo aeroporto per conservare i resti.

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