Uomo pattina accoltellando i passanti: “Mi hanno costretto gli alieni”

Un uomo arrestato per aver accoltellato diverse persone si è giustificato sostenendo di averlo fatto per salvare la famiglia dagli alieni.

La polizia di Bristol nelle scorse ore ha reso pubblici i filmati che mostrano Benjamin Bridgeman, 38 anni, mentre ferisce diversi passanti con un grosso coltello da cucina. Il filmato è stato mostrato in occasione della prima udienza del processo a suo carico, durante il quale i suoi legali lo dovranno difendere dalle accuse di tentato omicidio e aggressione a mano armata.

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L’episodio di follia si è verificato lo scorso 25 febbraio nel centro della città britannica. Com’è possibile vedere nei filmati condivisi in tribunale, l’uomo girava con un coltello in mano ed ha cercato di salire su un autobus. Poco prima di salire sulla vettura, però, ha cambiato idea e si è messo a pattinare verso il centro commerciale che si trovava in zona. A quel punto ha accoltellato una prima persona, ne ha inseguito una seconda ed ha ferito un uomo che era intervenuto per fermarlo. In totale Benjamin ha ferito tre persone ed è stato fermato dalla polizia prima che potesse ferirne altre.

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Uomo accoltella i passanti: “Mi hanno obbligato gli alieni”

Le prove contro l’uomo sono schiaccianti, motivo per cui la difesa sta cercando di ottenere l’infermità mentale. Benjamin, infatti, soffre di disturbi psichici e crisi psicotiche sin dall’età di 17 anni. Per contrastare questi fenomeni gli è stata prescritta una cura con medicinali a base di cannabis ed lsd. Pare che quando ha compiuto le aggressioni a mano armata avesse smesso di assumere i farmaci da una settimana.

L’accusato è convinto che gli alieni vogliano uccidere la sua famiglia e che gli richiedano un sacrificio umano affinché venga risparmiata. Stando a quanto rivelato in aula, inoltre, l’uomo è convinto che: “Il mondo sia diviso in persone buone e persone cattive che lottano gli uni contro gli altri”. La follia di febbraio, dunque, sarebbe dovuta ad un crollo psicotico. Alla corte spetterà decidere se l’imputato non è condannabile per instabilità mentale.

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