Pedofilo appena uscito di prigione stupra e uccide una bimba di 9 anni

Un pedofilo e stupratore appena uscito di prigione è stato nuovamente arrestato per aver stuprato e ucciso una bimba di 9 anni.

La morte della piccola Liza Kiselyova, bimba di 9 anni di Saratov (Russia), ha generato talmente tanta rabbia da costringere la polizia locale ad indossare l’assetto anti sommossa per evitare che il colpevole venisse linciato dalla folla. L’uomo, il 35enne Mikhail Tuvatin, aveva già precedenti per violenza sessuale quando ha commesso l’atroce crimine ed era uscito di carcere da poco. Quel giorno di ottobre ha puntato la piccola studentessa che si recava a scuola e dopo averla trascinata in un garage vuoto, l’ha stuprata e strangolata con un cavo.

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Quando la polizia lo ha arrestato come sospetto dell’abominevole delitto, una folla di protestanti si è assembrata nei pressi della stazione di polizia minacciando di ucciderlo. Gli agenti sono stati costretti ad usare i gas lacrimogeni per disperdere la folla e permettere all’uomo di essere incriminato e punito per il reato commesso secondo legge. Le proteste sono continuate per giorni, con cittadini intenti a richiedere che fosse ristabilita la pena di morte. Il processo ai danni del colpevole (a porte chiuse per ragioni di sicurezza) si è concluso in questi giorni con una condanna all’ergastolo.

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Pedofilo stupra e uccide una bimba di 9 anni: condannato all’ergastolo

Un ex investigatore della polizia, Roman Graf, ha spiegato alla stampa il motivo per cui la corte di Saratov ha stabilito la massima pena. Tuvatin era già stato arrestato per simili reati: nel 2005 è stato condannato ad un anno per aggressione sessuale ai danni di una 12enne; nel 2010 a 6 anni di carcere per aver stuprato una ragazza di 23 anni durante una rapina. La reiterazione di reati sessuali ha convinto dunque il giudice che Tuvatin non è in grado di controllare i propri istinti e rappresenti un pericolo.

La madre della piccola, dopo la sentenza ha sottolineato come nessuna punizione possa alleviare il suo dolore: “Una bimba, nostra figlia è stata uccisa. Tutti i nostri sogni ed i nostri piani sono crollati in un attimo. Le nostre viste sono state distrutte per sempre. Non ci sono metri di paragone per descrivere il nostro dolore. Faremmo qualsiasi cosa per poterla riabbracciare”. Parlando poi dell’assassino, la donna dice: “La cosa che ce l’ha portata via che, sfortunatamente, non posso chiamare essere umano, non avrà più pace né in terra né in cielo. Certi subumani non dovrebbero vivere nel mezzo di una società sana”.

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