Navi fantasma cariche di cadaveri, svelato il mistero che durava da anni

Si riversano da molto tempo sulle coste del Giappone, e trasportano numerosi cadaveri. Si tratta delle ‘Navi Fantasma’ provenienti dalla Corea del Nord.

Sono le ‘Navi Fantasma‘, e provengono dalla Corea del Nord. Le imbarcazioni si riversano da qualche tempo sulle coste giapponesi, e trasportano principalmente cadaveri. Le autorità nipponiche hanno dunque deciso di intervenire e di far luce sull’intera faccenda.

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Per anni, la costa settentrionale del Giappone è stata interessata dell’inquietante fenomeno, caratterizzato da traballanti pescherecci, i quali avevano percorso più di 1000 chilometri, che una volta portati a riva rivelavano il macabro carico di corpi privi di vita. Nel 2017 i numeri di cadaveri hanno raggiunto, con più di 100 imbarcazioni danneggiate sbarcate, un totale di 35 corpi.  L’anno prima contava un numero di imbarcazioni pari a 66, molto meno dunque rispetto all’anno seguente.

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Per anni è stato ipotizzato che la colpa dovesse essere attribuita al cattivo tempo atmosferico di quell’anno e che l’invecchiamento della popolazione di pescatori della Corea del Nord avesse in qualche modo qualcosa a che fare con il fenomeno. Le ipotesi si sono rivelate però completamente errate. Uno studio condotto dalla Global Fishing Watch, un’organizzazione no-profit, ha contribuito a far finalmente luce sulla faccenda.

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Lo studio della Global Fishing Watch, pubblicato in questi giorni sulle pagine della rivista Science Advances, ha fatto un po’ di chiarezza. I ricercatori hanno utilizzato le tecnologie satellitari per analizzare il traffico marittimo nel nord-est asiatico negli anni 2017 e 2018, ed hanno scoperto con grande sorpresa che centinaia di flotte di pesca illegale -le quali al momento si ritiene siano cinesi- hanno operato nelle acqua nord coreane.

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Navi Fantasma nord coreane: c’entra la pesca illegale

Per gli stranieri, pescare nelle acque al largo della costa nordcoreana o vendere sul mercato internazionale il pesce pescato nelle suddette acque corrisponderebbe ad un’attività illegale. Secondo il rapporto del Global Fishing Watch, la legge non sembrerebbe però aver dissuaso le enormi flotte di navi canaglia dai loro intenti. Si ritiene, secondo le stime, che solo nel 2017 e nel 2018 queste navi abbiano catturato più di 160.000 tonnellate di calamari volanti del Pacifico. Quest’ultimo è un pesce particolarmente pregiato, del valore di ben 475 milioni di sterline.

Jaeyoon Park, uno scienziato esperto di analisi dei dati, operante all’interno dell’organizzazione no-profit e co-autore dello studio, ha dichiarato: “È il più grande caso conosciuto di pesca illegale praticata da navi provenienti da un paese che operano nelle acque di un’altra nazione”. Jungsam Lee, un altro celebre studioso, ha espresso la sua opinione in merito. L’uomo ha definito la decisione delle navi nordcoreane di tentare la fortuna in acque lontane come catastrofica. “È troppo pericoloso per loro lavorare nelle stesse acque dei pescherecci cinesi”, ha detto. Poi ha continuato: “Questo è il motivo per il quale si sono spinti a lavorare in acque russe e giapponesi, e questo spiega perché alcune delle imbarcazioni provenienti dalla Corea del Nord si sono presentate completamente danneggiate sulle coste del Giappone”.

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