Renato Carosone: la carriera, i successi e la morte improvvisa

La carriera, i successi e la morte improvvisa di Renato Carosone: dagli esordi al successo commerciale, gli omaggi dopo il suo decesso.

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Classe 1920, napoletano nato in vico dei Tornieri, a due passi da Piazza del Mercato, Renato Carosone è stato sicuramente tra gli artisti italiani più prolifici del Novecento, incidendo da giovanissimo i primi brani e scrivendo la storia della musica nel nostro Paese.

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Infatti, l’artista e compositore napoletano ha composto decine e decine di brani, reinterpretando anche i classici della tradizione. Il suo primo 78 giri è datato 11 gennaio 1951, quando incide col Trio Carosone i brani Oh! Susanna, cover del brano di Stephen Foster del 1948 e Scalinatella.

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Cosa sapere sul grande Renato Carosone

Il primo successo commerciale dell’artista napoletano fu Maruzzella, composta da Carosone su testo di Enzo Bonagura: era il 1954. Da quel momento in poi, sono decine i brani di successo da lui incisi negli anni. Grazie al sodalizio col paroliere Nisa, al secolo Nicola Salerno, a partire dal 1956 riscrisse letteralmente la storia della musica italiana. Proprio quell’anno uscì Tu vuò fà l’americano. L’anno dopo fu la volta di Torero e Chella llà.

Il 7 settembre 1959, al culmine del successo, Renato Carosone si ritirò e per tre lustri di lui non si seppe pressoché nulla. Nel 1975 il ritorno alla musica, quindi arrivò la partecipazione a diverse trasmissioni televisive. Nel 1993 fu colpito da aneurisma cerebrale e venne ricoverato d’urgenza al San Camillo di Roma. Si riprese e con Renzo Arbore consolidò un interessante sodalizio. L’artista morì nel sonno la mattina del 20 maggio 2001 nella sua casa di Roma. A lui è dedicato un importante premio musicale, ma soprattutto decine e decine sono ancora oggi gli omaggi. Tra questi, ce n’è uno ancora ballatissimo: è We No Speak Americano, uscito nel 2010 e opera del gruppo musicale australiano Yolanda Be Cool.

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