Vacanze al mare 2020: rincari record sulle tariffe

L’estate 2020 rischia di essere molto salata per chi potrà andare in vacanza

Le vacanze al mare 2020 rischiano di essere non soltanto uniche per via della mascherina da indossare anche quando si prende il sole, ma anche per via dei rincari delle tariffe. A lanciare l’allarme è il Codacons che annuncia il rischio di un’estate 2020 salatissima per i bagnanti. I gestori degli stabilimenti si troveranno ad affrontare spese maggiori e allo stesso tempo ad avere introiti minori. Sembra inevitabile dunque un rincaro dei prezzi, con ombrelloni, lettini e sdraie che costeranno di più.

Estate 2020, si potrà andare in vacanza?

Come si potrà andare al mare quest’estate è in realtà ancora tutto da capire. E’ indubbio che fin quando non ci sarà un vaccino e una cura efficace per il coronavirus dovremo andare in giro con le mascherine e mantenendo le distanze di sicurezza. Non potrà esserci dunque un ritorno a quella normalità che conoscevamo prima della pandemia, dovremo al contrario inventarci una nuova normalità per i prossimi mesi, anzi più probabilmente per tutto un anno o comunque fino al vaccino. Si potrà quindi andare in vacanza quest’estate e andare al mare? E se sì, come faremo?

Nelle ipotesi più positive, ossia che non ci sia un ritorno dell’epidemia, potremo tornare a muoverci quest’estate. Nessun viaggio all’estero, ma si resterà in Italia. Un modo per conoscere meglio il nostro Paese e aiutare a far ripartire la nostra economia da cui l’hastag #ripartiamodallitalia. Avremo quindi in quest’estate 2020 soprattutto un turismo di prossimità, ossia niente viaggi lunghi, ma visite al territorio più prossimo a casa nostra, vacanze non troppo lontane. Se tutto andrà per il meglio però avremo anche la possibilità di viaggiare fuori regione. Questo è ipotizzabile che sia fattibile da luglio in poi.

Come si starà in spiaggia ai tempi del coronavirus

Se qualche giorno di vacanza potremo farlo – tanto che il Governo sta studiando l’ipotesi di un bonus vacanze – ci si interroga su come si potrà fare per avere la sicurezza sanitaria anche in spiaggia. Gli stabilimenti stanno provando a tirar fuori delle soluzioni la cui più probabile sembra quella del semplice ma efficace distanziamento.

Ciò significa che in spiaggia ogni ombrellone sarà lontano almeno 10 metri dagli altri. Ipotesi di questo tipo la stanno studiando ad esempio i lidi del Salento. Bocciata invece la soluzione dei box in plexiglass avanzata da un’azienda. Gli accessi agli stabilimenti saranno contingentati ed ovviamente i posti disponibili saranno in numero minore all’anno scorso. Tanto che si pensa, onde evitare resse e dunque assembramenti di procedere solo con prenotazioni.

Se uno stabilimento potrà riuscire a imporre delle regole e a creare distanziamento sociale, ciò non potrà avvenire nelle spiagge libere. Motivo per il quale si sta valutando l’ipotesi di chiudere gli accessi. Senza qualcuno che controlla e crea delle distanze si rischia che le spiagge libere diventino dei pericolosi assembramenti.

Vacanze al mare 2020: costi in aumento

Le nuove condizioni che i gestori degli stabilimenti dovranno creare per poter ospitare della clientela vanno ovviamente ad incidere sui costi. Innanzitutto la distanza fra gli ombrelloni, così come la distanza dei tavoli nei ristoranti, porterà ad avere saranno meno posti disponibili, ovvero meno persone potranno accedere al lido e quindi ci saranno meno entrate economiche. Inoltre per mettere in sicurezza il lido dovranno essere fatti degli interventi che andranno ad incidere sui costi. Insomma i gestori dei lidi si troveranno a spendere di più ed incassare di meno. Questi potrebbe portare ad aumentare le tariffe per ombrelloni, lettini e sdraio.

“Anche se al momento è presto per quantificare i rincari – ha spiegato il presidente del Codacons, l’associazione a difesa dei consumatori Carlo Rienzi – Gli aumenti di prezzi e tariffe saranno purtroppo inevitabili a causa sia delle minori entrate per i lidi, sia per i maggiori costi che dovranno affrontare i gestori. In primo luogo, se i posti in spiaggia dovranno rispettare le distanze minime, gli stabilimenti potranno contare su un minor numero di ombrelloni, sdraio e lettini da collocare in battigia, con presenze giornaliere ridotte rispetto agli scorsi anni e conseguenti minori guadagni. I titolari dei lidi dovranno inoltre affrontare nuovi costi legati a sicurezza, manutenzione e sanificazione delle strutture, e al momento non possono contare su abbonamenti stagionali, non essendoci ancora nessuna certezza sulle prossime fasi dell’emergenza”.

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