Rapita da casa del padre, viene ritrovata viva dopo 6 anni: scheletrica e irriconoscibile

Penelope Inks, ragazzina rapita nel febbraio del 2014, è stata ritrovata in stato di denutrizione ma viva in un hotel dopo 6 anni.

Nel febbraio del 2014, il processo per l’affidamento della custodia di Penelope, bimba di appena 9 anni, è stato vinto dal padre Kevin Inks. Il giudice aveva ritenuto che l’uomo fosse un genitore più affidabile rispetto alla madre e, almeno in un primo momento, aveva deciso che la bambina sarebbe dovuta crescere con lui. Per la madre, Heather Inks (ex modella di nudo), la sentenza è stata un duro colpo che ha deciso di non subire senza reagire.

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Pochi giorni dopo la sentenza, infatti, la donna ha rapito la figlia dalla casa dell’ex marito e l’ha condannata ad una vita da fuggiasca. Kevin ha immediatamente denunciato il rapimento e accusato l’ex moglie. Nei giorni, mesi e anni successivi è partita una caccia all’uomo internazionale per tutti gli Usa. Heather, infatti, sapeva che sarebbe stata inseguita dalla polizia ed ha cambiato Stato ed identità di frequente per evitare che le togliessero la figlia.

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Ragazzina rapita dalla madre ritrovata in una stanza d’albergo 6 anni dopo

La fuga della donna è finita lo scorso 4 aprile, quando è andata ad affittare una stanza in un albergo sostenendo che l’ex marito aveva tentato di avvelenarla ma rifiutando di dare il suo nome vero. La proprietaria della struttura si è insospettita ed ha comunicato il nominativo fornitole dalla donna alla Polizia. Dai database l’FBI ha scoperto che era uno dei nomi fittizi che Heather aveva usato nel corso degli anni. Mandate pattuglie all’albergo hanno preso in custodia l’ex modella e trovato Penelope.

La ragazzina, adesso 15enne, era scheletrica e con il viso emaciato. Adesso l’adolescente si trova in un centro assistenza dove sta ricevendo cure fisiche e psicologiche. Non appena si sarà ripresa dallo shock verrà finalmente affidata alle cure del padre. Proprio questo, intervistato dai media ha dichiarato: “Ha finalmente fatto il suo primo pasto. Aveva una dieta a base di Dr. Pepper e caramelle. Pesava appena 33 chili. Era deperita, confusa, non sapeva di chi poteva fidarsi e di chi no”.

L’uomo spiega poi che non darà per il momento ulteriori dettagli sulla vicenda, chiedendo ai media rispetto per un momento delicato come questo: “Chiediamo ai media come famiglia di darci il tempo di digerire gli eventi del 4 aprile e l’inizio del processo di riunificazione con Penelope. Al momento mia figlia non è nello stato psicofisico di poter sopportare ulteriore stress”.

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