Matrimonio combinato | 14enne rapita e costretta a sposarsi | “Nozze valide”

Una ragazzina di 14 anni viene rapita da un uomo molto più grande di lei e costretta ad un matrimonio combinato. La sentenza dei giudici lascia esterrefatti.

matrimonio combinato
Un matrimonio combinato ai danni di una 14enne in Pakistan legittimato dai giudici FOTO viagginews

Una ragazzina di 14 anni ha subito il rapimento ed il matrimonio forzato, e la cosa è finita in tribunale. Ma la sentenza dei giudici dell’Alta Corte del Pakistan lascia tutti sotto choc. Infatti per coloro chiamati ad esprimere un giudizio, tali nozze imposte dallo stesso rapitore dell’adolescente sono assolutamente valide.

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L’uomo si chiama Abdul Jabbar, la 14enne vittima di questo violento matrimonio forzato è Huma Younas. E secondo la Sharia – la legge islamica che tanto controversa suona agli occhi del mondo occidentale in diverse circostanze – dopo il primo ciclo mestruale il matrimonio è sempre da considerarsi legittimo. Il tutto nonostante esista comunque il ‘Child marriage restraint act’, una legge che vieta espressamente i matrimoni forzati con minorenni e che è stata applicata solo in tempi recenti, nel 2014. Difatti tale atto non è mai stato applicato nel corso di questi suoi 6 anni di esistenza.

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Matrimonio forzato, c’è il sospetto di corruzione delle autorità

La madre della bambina si dice profondamente affranta e parla di discriminazione attuata perché lei e la figlia sono di religione cristiana. Dello stesso tenore l’avvocatessa della parte lesa, che parla di leggi di facciata promulgate solo per far si che il Pakistan possa sembrare più civilizzato agli occhi della comunità internazionale. In questa vicenda poi emerge la più che sospetta posizione di un poliziotto, considerato complice del rapitore. La cosa è suggerita da alcuni indizi e contestata dall’avvocato della famiglia della minorenne. Nonostante tali dimostranze, proprio a questo rappresentante dell’ordine in odore di corruzione è stato affidato il compito di fare svolgere dei test medici appositi. Il legale della famiglia dell’adolescente parla di concreto rischio che i risultati di tali controlli clinici vengano contraffatti per questo motivo.

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“Questo è un dramma che avviene migliaia di volte in Pakistan”

Il processo è iniziato a gennaio e proseguirà con una udienza il prossimo 4 marzo. Se dovesse essere confermata la minore età della giovane, ci sarebbe la speranza di vederla trasferita in un centro di accoglienza per minorenni. O meglio ancora potrebbe essere riaffidata alla madre. E quindi verrebbe sottratta al mostro. Però questa decisione dei giudici di ritenere il matrimonio valido potrebbe comunque impedire al pedofilo di essere punito. La onlus religiosa “Aiuto alla Chiesa che Soffre” sta fornendo aiuto alla famiglia e denuncia: “In Pakistan in migliaia di bambine anche di 8 o 9 anni che hanno avuto le mestruazioni, vengono convertite con la forza all’Islam per essere costrette a sposarsi a uomini molto più grandi. Questa sentenza getta una grossa macchia sul sistema giudiziario del Paese”.

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