Coronavirus, Brusaferro (Iss): “Bimbi giocano all’aperto, a rischio i nonni”

Coronavirus, Brusaferro (Iss): “Bimbi giocano all’aperto, a rischio i nonni”. Il presidente dell’Istituto superiore di sanità lancia l’avvertimento per la Fase 2 dell’emergenza sanitaria.
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Più vicina di ciò che pensiamo potrebbe essere per il nostro Paese la così detta Fase 2 della gestione del contagio da Coronavirus su tutto il territorio nazionale. Ma quali potrebbero essere i possibili scenari e i rischi per la salute? A chiarire alcuni punti fondamentali è stato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro.

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Coronavirus, Brusaferro (Iss) avverte: “Bimbi giocano all’aperto, rischio per i nonni”

Massima attenzione e alto il grado di allerta. Queste sono le parole che continuamente ha ripetuto negli ultimi giorni il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro. A maggior ragione in questo momento così delicato per il nostro Paese, nel quale timidamente si inizia a parlare di una Fase 2 per la gestione dell’emergenza sanitaria.

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Come è riportato su Leggo.it, Brusaferro è tornato a parlare delle esigenze dei bambini, soprattutto per ciò che riguarda i giochi all’aria aperta nei parchi. Il rischio, secondo il presidente dell’Iss sarebbe per i nonni, categoria certamente più fragile. In merito, nel consueto bollettino pomeridian,o Brusaferro ha dichiarato: “Dobbiamo muoverci con grande cautela e declinare la necessità dell’attività fisica dei bambini in modo tale che il rischio sia comunque ridotto al minimo”. Continuando ancora: “Nella struttura familiare italiana i nonni hanno un ruolo importante e si rischia un cortocircuito che può diventare un boomerang”.

Il punto sull’immunità di gregge

Inoltre in queste ore si alimenta il dibattito sui test sierologici e si diffondono i dati in merito al numero di persone nel nostro Paese che non avrebbe ancora contratto la malattia. Cifra che si stima sia attualmente attorno al 90 %. Dato che pone ben lontano l’obiettivo di acquisire la così detta immunità di gregge. Questa infatti si stima che si otterrebbe arrivando ad un 80 % dell’intera popolazione contagiata da questo virus.
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