Anziani legati e picchiati nella casa di riposo: disposti 6 arresti e il sequestro

Accertate le costanti violenze psicologiche e fisiche ai danni degli anziani ospiti, la Procura di Palermo ha disposto il sequestro della casa di riposo e l’arresto di 6 operatori.

In un periodo complicato come quello in cui stiamo vivendo, in cui le case di riposo sono a rischio contagio da Coronavirus, tutto ci aspetteremmo tranne che vedere maltrattamenti ai danni degli anziani. Eppure è esattamente quello che si verificava quotidianamente nella casa di riposo di via Emerico Amari di Palermo. Le indagini sulla struttura sono cominciate in seguito alle denunce effettuate da alcuni ex dipendenti.

Leggi anche ->Pavia, 16 vittime di Coronavirus in una casa di riposo: nessun tampone effettuato

Registrate le denunce, gli uomini della Guardia di Finanza hanno richiesto ed ottenuto dalla Procura di Palermo il permesso d’istallare nella struttura delle videocamere. In soli due mesi di registrazioni sono emersi atteggiamenti vessatori, minacce e percosse ai danni degli anziani. Gli ospiti della struttura venivano letteralmente terrorizzati e costretti a vivere con il costante timore di ripercussioni fisiche e psicologiche.

Leggi anche ->Coronavirus Cingoli, dramma nella casa di riposo: morto anche un medico

Anziani picchiati nella casa di riposo: arrestati 6 operatori

Dalle immagini i militari hanno osservato anziani presi a schiaffi e calci, spintonati e legati alle sedie. Quando non erano soggetti a percosse, le vittime erano minacciate e insultate: “Se tu ti muovi di qua io ti rompo una gamba cosi la smetti, o zitta, muta”; “Devi morire, devi buttare il veleno là”, “Per quanto mi riguarda può crepare“, sono solo alcune delle frasi intercettate dagli investigatori.

Ottenute prove sufficienti i finanzieri le hanno mostrate al procuratore che ha disposto l’arresto per 6 operatori della struttura. Lo stesso procuratore ha motivato in questo modo l’ordinanza d’arresto: “l’urgenza di interrompere un orrore quotidiano“. A cui si aggiunge l’evidente: “Indole criminale e spietata degli indagati impone l’adozione della misura della custodia cautelare in carcere, ritenuta l’unica proporzionata alla gravità ed all’immoralità della condotta e l’unica idonea a contenere la disumanità degli impulsi”.

Guardia di finanza

Impostazioni privacy