Sindaco di Bergamo Gori, l’appello disperato: “3 su 4 muoiono in casa senza tampone”

Drammatica affermazione di Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, sui disastri sanitari connessi alla pandemia da Coronavirus Lombardia.

Coronavirus Lombardia
Situazione Coronavirus Lombardia intervengono i soldati a Bergamo Foto dal web

Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, parla dell’emergenza Coronavirus Lombardia in corso ormai da oltre un mese e che ogni giorno sta comportando dei drammi gravissimi.

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“Gli ospedali del nostro territorio non sono in grado di accogliere tutti. Questo purtroppo ha come conseguenza il fatto che molte persone muoiono a casa. E sono assai di più rispetto a quelle incluse nel conteggio giornaliero fornito dalle autorità preposte. Gori ha rilasciate tali importanti affermazioni nel corso di una videochiamata su Facebook con Antonio Decaro, presidente dell’Associazione Nazionale Comuni iItaliani. “I dati che ho ricavato da una ricerca che ho compiuto mi porta ad affermare che le statistiche sui decessi da Covid-19 a Bergamo ed in altri 12 comuni della provincia confrontati con l’anagrafe sui morti parlano di un rapporti di quattro a uno. Quindi per ogni vittima da Coronavirus ce ne sono altre tre alle quali la malattia non viene diagnosticata ma che comunque muoiono di polmonite.

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Coronavirus Lombardia, la situazione è estremamente drammatica

“E questi numeri sono la espressione della capacità di fare diagnosi e cura, ma non della effettiva diffusione della malattia che è invece di gran lunga superiore. Si parla di 6216 infetti nella sola provincia di Bergamo. Ma si tratta solamente delle persone effettivamente contate dopo avere fatto il tampone ed avere ricevuto un ricovero in ospedale. Chi ha sintomi ma respira autonomamente non accede al tampone e neppure alle statistiche”. Una tesi sostenuta anche da Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità. A Roma Tor Vergata c’è un giovane di 34 anni morto appena arrivato al Pronto Soccorso. “Ed è possibile che sia stato il Coronavirus a stroncarlo. Si parla di pericolosità del Covid-19 per quei soggetti con altre patologie gravi in atto. Ma questo non esclude purtroppo casi di letalità anche tra giovani di sana costituzione.

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