Coronavirus, il preside delle scuole inglesi per gli italiani chiede scusa

Dopo le veementi polemiche scaturite dalla decisione delle tre scuole inglesi di chiudere per la presenza di studenti italiani, il preside chiede scusa.

La decisione del dirigente scolastico Chris Drew, preside delle tre scuole chiuse per la sanificazione dei locali causa coronavirus, ha generato un caos. Il motivo di quella decisione, infatti, era la presenza di studenti di origini italiane nei tre plessi. A lamentarsi non sono stati solo i genitori degli alunni italiani, ma anche l’ambasciata italiana.

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Venuto a conoscenza della chiusura per “pulizia dei locali”, l’ambasciatore italiano ha scritto alla scuola: “Non ci risulta che luoghi frequentati dagli italiani debbano essere puliti”. Nello stesso si legge: “e siamo certi che non fosse questo l’intento, ma saremmo grati se il malinteso, probabilmente causato da una stesura frettolosa, venisse chiarito alle famiglie degli alunni”.

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Coronavirus, il preside chiede scusa per il disagio

Onde evitare un incidente diplomatico il preside delle scuole coinvolte ha deciso di emettere una seconda circolare con la quale spiega il motivo della decisione presa. Nel documento, pubblicato in esclusiva da ‘Leggo‘ in Italia, si legge: “Stiamo monitorando gli sviluppi della situazione sul Coronavirus e ci atteniamo alle disposizioni del governo e del Ministero della Salute. Abbiamo alcuni studenti che sono stati nel Nord Italia o hanno ricevuto la visita di amici e parenti provenienti da zone a rischio durante le vacanze di metà febbraio, per questo abbiamo deciso di chiudere le scuole e procedere a interventi di sanificazione”.

Il dirigente scolastico ci tiene a precisare che si tratta di una misura precauzionale (evitando anche inutili allarmismi) e precisa che, per quanto ne sa, non ci sono casi di contagio tra gli alunni, né studenti o professori che presentano dei sintomi che potrebbero essere collegati al Covid-19. Quindi conclude con delle scuse: “Vogliamo scusarci per il disagio causato alle famiglie dei nostri studenti, ma vi chiediamo di portare pazienza in questo momento delicato e vi ringraziamo in anticipo per la vostra compresione e collaborazione. Ci scusiamo per le parole scelte nella prima lettera ufficiale, non era nostra intenzione offendere nessuno”.

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