Gran Bretagna: chi è tornato dal Nord Italia dopo il 19 febbraio stia in quarantena

La Gran Bretagna dice stop: quarantena per tutti coloro che sono tornati da un viaggio al Nord Italia in Inghilterra dopo il 19 febbraio.

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Si fa sempre più complicata la situazione per chi viaggia sia per motivi privati che di lavoro. La Gran Bretagna, ma pare che anche altre nazioni si stiano mobilitando in questo senso, ha deciso che “chiunque, dopo il 19 febbraio, sia tornato in Gran Bretagna da un viaggio nel Nord Italia dovrà rimanere a casa in quarantena per scongiurare il pericolo di contagio da coronavirus”. A dirlo è il Foreign Office che deciso di prendere misure molto dure contro gli italiani per scongiurare l’espandersi del virus.

Frontiere chiuse e auto-isolamento per chi viene dal nord Italia

Questo provvedimento vede quindi l’obbligo di isolamento fiduciario per 14 giorni presso la propria abitazione in caso di rientro dalle zone dei focolai anche se non si hanno sintomi. Se, invece, si è viaggiato al Nord Italia, inteso come nord di Pisa, Firenze e Rimini l’isolamento diventa consigliato solo in presenza di lievi sintomi. Procedure brusche prese anche dalle Seychelles che chiudono le porte agli italiani. L’Unità di Crisi della Farnesina ha dichiarato che: “Le autorità locali hanno vietato a tutte le compagnie aeree con voli diretti alle Seychelles di imbarcare passeggeri che siano stati in Italia, Cina, Sud Corea e Iran negli ultimi 14 giorni. Analogamente, i passeggeri che arrivano via mare non potranno sbarcare se sono stati Italia, Cina, Sud Corea e Iran negli ultimi 14 giorni”. Provvedimento simile anche in Giordania, che ha chiuso le porte all’Italia per via del coronavrus dopo aver proibito l’ingresso anche ai viaggiatori di Cina, Corea del Sud e Iran.

USA, al via il test del vaccino su esseri umani

Intanto una bella notizia che ci fa ben sperare arriva dagli USA. Pare infatti che l’azienda biotech americana Moderna abbia spedito un lotto del vaccino mRna-1273 all’Istituto Nazionale delle Allergie e Malattie Infettive (Niaid), per avviare la fase 1 della sperimentazione clinica su un piccolo numero di persone. Si basa su una modernissima tecnologia che parte dalla sequenza del materiale genetico del coronavirus.

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Pare che la sperimentazione partirà su 20-25 pazienti sani a fine aprile e i risultati si avranno tra luglio e agosto. Il vantaggio di questo approccio è che permette di imitare l’infezione naturale per stimolare una risposta immunitaria più potente.

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