Simona Ventura a processo per evasione fiscale: “Ha smesso di pagare”

“Ha smesso di pagare il debito tributario”. Questo l’addebito mosso nei confronti della nota conduttrice Simona Ventura, che deve difendersi dall’accusa di evasione fiscale. 

Simona Ventura di nuovi nei guai con il Fisco. La nota conduttrice “ha smesso di pagare” il debito tributario, il che comporta la “decadenza” per lei “dal beneficio della rateizzazione”. E’ quanto ha fatto presente oggi in aula, a Milano, il pm Silvia Bonardi, depositando una nota dell’Agenzia delle Entrate dello scorso ottobre, durante il processo a carico del noto personaggio televisivo per evasione fiscale (il capo d’imputazione è “dichiarazione infedele dei redditi”).

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Simona Ventura nel mirino dell’Agenzia delle Entrate

Secondo l’Agenzia delle Entrate, nel periodo tra il 2012 e il 2015 Simona Ventura avrebbe accumulato un debito nei confronti del Fisco italiano per circa 500mila euro. Di qui il ricorso al giudice per ordinare alla conduttrice il versamento della somma dovuta. La prossima udienza del processo è fissata per il prossimo 18 marzo: in quell’occasione verrà ascoltata una collaboratrice della showgirl. E il 13 maggio, dopo le dichiarazioni spontanee della Ventura, ci saranno le conclusioni delle parti. Quindi la sentenza del tribunale.

Intanto un commercialista, consulente della difesa, rispondendo a una domanda del pm ha spiegato che Simona Ventura “non è stata in grado di andare avanti”. Lo stesso consulente, replicando ai quesiti degli avvocati di Simona Ventura, Jacopo Pensa e Federico Papa, ha parlato di un “accertamento cattivo” da parte dei finanzieri. L’accusa ha tuttavia chiesto il motivo dell’interruzione dei pagamenti rateizzati del debito verso l’Agenzia delle Entrate (interruzione che, come chiarito in aula, comporta poi il pagamento dell’intero importo con tanto di sanzioni).

Il pm in aula ha invece ricordato che Simona Ventura aveva dato l’ok a un “accertamento con adesione” dell’Agenzia delle Entrate e con un piano di rateizzazione aveva iniziato a risarcire il debito. Poi, però, l’Agenzia delle Entrate, con una nota del 16 ottobre scorso depositata oggi al giudice Sandro Saba, ha segnalato alla Procura che la conduttrice ha smesso di pagare “il 31 maggio” scorso.

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L’inchiesta della Guardia di Finanza è giunta alla conclusione che tra il 2012 e il 2015 Simona Ventura avrebbe fatto confluire parte dei suoi ricavi e addebitato parte delle spese per trucco, parrucchiere, fiori, gastronomia e 80 t-shirt alla società “Ventidue Srl”, quando invece avrebbe dovuto computare tutto (entrate e uscite) nella sua dichiarazione dei redditi come persona fisica.

Al centro dell’indagine ci sono soprattutto i compensi relativi ad alcuni contratti (principalmente con emittenti televisive) inerenti allo sfruttamento dei diritti di immagine per la sua attività professionale, e versati sul conto della società. Secondo un avvocato sentito dalla difesa, la conduttrice “non era a conoscenza degli aspetti fiscali”. E un’altra commercialista, sempre in veste di testimone, ha spiegato che è normale che la società che si occupa dei diritti d’immagine (che l’accusa considera “fittizia”) si accolli tali costi. Al giudice l’ultima parola.

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EDS

 

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