Il dramma di Emma: resta incinta dopo l’aborto, ma si ammala di leucemia

Una giovane mamma inglese si dice letteralmente “devastata” dopo aver scoperto che ha la leucemia alla 29° settimana di gravidanza.

Emma Baker, 30 anni, di Durham, nel nord est dell’Inghilterra, era al settimo cielo dopo aver scoperto di essere di nuovo incinta poche settimane dopo un devastante aborto spontaneo. Ma ad attenderla dietro l’angolo c’era purtroppo una notizia ancora più straziante. Proprio mentre si stava preparando ad accogliere una nuova creatura le è stato detto che ha la leucemia.

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La lotta di Emma contro la leucemia tra illusioni e speranze

Emma Baker e il suo partner Jack Donald hanno già tre figli: Emily, di 12 anni, Lucy, 10 e Harry, 7. E, come detto, un quarto è in arrivo. Ora, però, la coraggiosa trentenne deve soprattutto lottare contro la leucemia. Partorirà in anticipo per iniziare al più presto la chemioterapia. E ha anche trovato la forza di raccontare il suo dolore mentre si accinge ad affrontare la più grande battaglia della sua vita con la famiglia al suo fianco.

“Sono devastato, le mie emozioni sono altalenanti”, ha detto Emma a Chronicle Live. “Ho scoperto di essere incinta a giugno, solo qualche settimana dopo un aborto spontaneo”. Ma non ha avuto neanche il tempo di festeggiare. “Stavamo cercando di aver un bambino, ma non mi aspettavo di rimanere di nuovo incinta così presto dopo aver abortito. Jack ed io siamo rimasti davvero contenti, abbiamo messo tutto a posto e abbiamo pianificato l’arrivo del nuovo bebè. Ma alla 29° settimana di gravidanza, il 2 gennaio, ho fatto degli esami del sangue. I test sono stati eseguiti alle 9 del mattino e nel pomeriggio ho ricevuto una telefonata dal dottore che diceva che dovevo andare all’ambulatorio. Fu allora che mi fu detto che pensava che avessi la leucemia”.

Emma si è sentita crollare il mondo addosso. “Ho fatto più esami del sangue e una biopsia del midollo osseo e il lunedì è stato confermato che avevo la leucemia. Sono passata dall’essere così felice alla disperazione più nera. Da un opposto all’altro. Jack è sempre stato con me, è la mia roccia e mi sta aiutando a superare anche questo. Anche se lui l’ha presa peggio di me. Cerco di rimanere forte per gli altri miei tre figli. I due più grandi sanno cosa sta succedendo, ma Harry sa solo che sto male. Ho detto alle ragazze che ho poco sangue nel corpo e che devo andare in ospedale e che perderò i capelli”.

I medici pensano di far partorire Emma alla 32° settimana di gravidanza o giù di lì. “Sappiamo che è una femminuccia e abbiamo scelto idi chiamarla Paisley. I bambini saranno a casa con Jack e verranno a trovarmi in ospedale”. Nel frattempo lei si sottoporrà a chemioterapia e trasfusioni di sangue. E, se tutto va secondo i piani, si prevede che la piccola Paisley trascorrerà circa tre settimane in ospedale prima di poter tornare a casa. “Hanno detto perderò sicuramente capelli, quindi dovrei indossare una parrucca – prosegue Emma -. Non voglio angosciare i bambini, non voglio che mi vedano calva. Dicono che un po’ per la mia età, un po’ perché la diagnosi è stata molto precoce, c’è speranza che possa guarire completamente. Ma non ne abbiamo parlato in modo approfondito”.

Jack intanto ha creato una pagina su GoFundMe con l’obiettivo di raccogliere almeno 1.000 sterline per comprare a Emma una parrucca e finanziare i frequenti spostamenti con i mezzi pubblici delle prossime settimane. “I bambini ne hanno bisogno e questo manterrà alto il morale di Emma – dice -. Al momento siamo in preda molte emozioni contrastanti… Il pensiero di avere un bambino con Emma è stato semplicemente fantastico e poi è successo. È andata in modo totalmente diverso da come avevamo immaginato, ma supereremo anche questa”.

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EDS

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