Sciopero del trasporto aereo a gennaio: info utili

Sciopero del trasporto aereo a gennaio: le informazioni utili. Cosa bisogna sapere per non farsi trovare impreparati.

Aerei all’aeroporto di Roma Fiumicino (iStock)

Con il nuovo anno arrivano anche nuovi scioperi dei trasporti. Dopo un primo assaggio al ritorno dalle vacanze natalizie, con gli scioperi dei trasporti pubblici locali tra il 7 e l’8 gennaio nelle principali città italiane, soprattutto al Nord, a Torino e a Milano, dove lo sciopero di Trenord con il blocco dei treni regionali ha mandato in tilt la circolazione tra il capoluogo e il resto della Lombardia, è il tempo dello stop agli aerei.

Lo sciopero del trasporto aereo è stato annunciato per martedì 14 gennaio e riguarderà soprattutto il personale di Air Italy, oltre che di altre compagnie aeree e dei lavoratori aeroportuali. Sarà tuttavia anticipato dalla protesta dei lavoratori di Volotea sabato 11 gennaio. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

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Sciopero del trasporto aereo a gennaio: come e quando

Annunciati i primi scioperi del trasporto aereo del nuovo anno. Si comincia sabato 11 gennaio con lo stop di 4 ore del personale viaggiante di Volotea aderente al sindacato Uiltrasporti.

La giornata clou degli scioperi aerei sarà tuttavia martedì 14 gennaio, quando si asterranno dal lavoro per 24 ore i dipendenti di Air Italy aderenti alle sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Ta, Anpac, Anpav. Anche il personale in distacco presso Bulgarian Air e Tajaran Jet si asterrà dal lavoro per 24 ore. Previsto anche lo sciopero di 4 ore, dalle 10.00 alle 14.00, del personale navigante tecnico e di cabina del gruppo Blueair, proclamato dalla Uilt-Uil

Nello stesso giorno sciopereranno, ma solo per 4 ore, i lavoratori di EasyJet aderenti alle sigle Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl.Poi, sempre per 4 ore sciopereranno i lavoratori di Albastar, Ernest Airlines (a cui tuttavia è stata sospesa la licenza da Enac a partire dal 13 gennaio) e Volotea, aderenti a Uiltrasporti.

Stop anche per i lavoratori aeroportuali. Il 14 gennaio si fermeranno per 4 ore i dipendenti della società Consulta negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, aderenti alle sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl. Nello stesso giorno sciopereranno anche i dipendenti dell’Enav, con un’astensione dal lavoro di 8 ore a Roma per gli aderenti a Filt Cgil e di 24 ore per quelli di Ugl e Assivolo Quadri. Invece, Unica ha previsto 24 ore di sospensione assistenza ai sorvoli, con esclusione di quelli connessi ai voli garantiti.

Sempre martedì 14 gennaio è previsto lo sciopero di 4 ore del personale aeroportuale Soc. Aviation Services di Venezia, che si fermerà dalle 10.00 alle 14.00 per l’agitazione proclamata dalla sigla sindacale Osr Fit-Cisl.

Infine, per quanto riguarda Alitalia, sempre per il 14 gennaio, le sigle NavAid -Naca hanno indetto lunedì scorso uno sciopero nazionale di tutti i piloti Alitalia. Tuttavia, sul sito web della compagnia aerea italiana non sono ancora presenti segnalazioni in merito.

Per informazioni sempre aggiornate sugli scioperi, controllate la pagina web dedicata sul sito del Ministero dei Trasporti.

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Alitalia (iStock)

Il caso Alitalia

Nel frattempo rimane ancora in alto mare la risoluzione della crisi di Alitalia. Martedì 7 gennaio si è tenuta l’audizione alla Commissione Trasporti della Camera sul decreto Alitalia. L’amministratore delegato e direttore generale di Ferrovie dello Stato italiane, Gianfranco Battisti, è intervenuto dichiarando che il vettore americano “Delta è rimasto l’unico interlocutore interessato a partecipare all’operazione anche in termini di equity e ha confermato la disponibilità di investire in equity con 100 milioni di euro nella nuova Alitalia ma soprattutto ad apportare nuove competenze industriali”. “Tale contributo commerciale quindi non era limitato ai 100 milioni dell’equity iniziale ma era, in maniera più complessiva, allargato a una valorizzazione che abbiamo stimato in 240 milioni, per un valore complessivo nel periodo di 4 anni di piano di 340 milioni”, ha spiegato Battisti.

Riguardo alla partecipazione di Lufthansa al salvataggio di Alitaia, Battisti ha riferito che la compagnia aerea tedesca “non ha mai risposto formalmente a nessuna iniziativa che avevamo richiesto”. L’intervento di Lufthansa era stato proposto da Atlantia, la società del gruppo Benetton che gestisce le autostrade, “ritenendo che Delta non fornisse un contributo sufficientemente forte”, ha spiegato ancora l’ad di Ferrovie.

Dal canto suo, il responsabile per Lufthansa del dossier Alitalia, Joerg Eberhart, presidente e ceo di Air Dolomiti, intervenuto anche lui in audizione alla Camera, ha ribadito la posizione del vettore tedesco. Ovvero: sì a una alleanza commerciale, no a un ingresso nel capitale. “Nonostante gli incontri positivi avuti finora con Fs e Atlantia non abbiamo finora trovato un piano comune che consenta a Lufthansa di proporre un investimento” in Alitalia. Lufthansa propone “di cominciare da una partnership commerciale”. “Dal nostro punto di vista – ha spiegato Eberhart – per un rilancio di Alitalia è più vantaggiosa una forte partnership che un investimento una tantum”.

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Volotea (iStock)
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