Annamaria Franzoni chiede il reddito di cittadinanza: ecco la verità

soggiornò nella villeta in cui ha ucciso SamueleSi è diffusa in rete la voce che Annamaria Franzoni avrebbe fatto richiesta per la ricezione del Reddito di Cittadinanza, ecco la verità.

Annamaria Franzoni è indissolubilmente legata al delitto di Cogne. Nel 2002 il piccolo Samuele è stato violentemente ucciso in casa della Franzoni e del marito. Sin dal primo momento i sospetti degli investigatori si sono concentrati sulla figura della madre, la quale accusava uno sconosciuto introdottosi in casa. Dalle indagini non è emerso alcun estraneo e nel 2008 Annamaria Franzoni è stata condannata a 16 anni di carcere per omicidio.

Ciò nonostante la donna non ha mai ammesso di aver ucciso il figlio. Dopo 6 anni di carcere la Franzoni è stata posta in libertà vigilata ed ha cominciato a lavorare. Nel 2019 la pena è stata scontata del tutto (grazie ad una riduzione per buona condotta). Adesso la mamma di Cogne è libera di voltare pagina e scrivere il resto della sua vita. La scarcerazione ha generato delle polemiche da parte dell’opinione pubblica. Specialmente quando è emersa l’indiscrezione che lei ed il marito sarebbero tornati nella casa in cui è morto Samuele per qualche giorno.

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

Annamaria Franzoni, la richiesta del Reddito di Cittadinanza è una bufala

Dopo qualche mese di silenzio, nei giorni scorsi in rete è emersa l’indiscrezione che la Franzoni avrebbe chiesto il Reddito di Cittadinanza. Nelle voci riportate in rete si diceva che la donna aveva fatto richiesta, ma che l’Inps aveva negato il sussidio a causa del suo passato. A fare luce sulla vicenda ci ha pensato ‘Il Resto del Carlino’ dove si legge che l’indiscrezione è falsa. A smentire categoricamente le notizie emerse in rete ci ha pensato l’avvocato della Franzoni, Paola Savio, il quale ha dichiarato che non è mai stata presentata la richiesta per il Reddito di Cittadinanza. Insomma chi ha messo in giro la voce lo ha fatto per sfruttare la notorietà del delitto e generare visualizzazioni.

Anna Maria Franzoni

Impostazioni privacy