Lucio Dalla, la verità sulla relazione con Ron e l’accusa: “E’ un vedovo non allegro”

A lanciare il sasso nello stagno è stato Alberto Castelvecchi, docente di comunicazione alla Luiss di Roma, secondo cui Ron sarebbe stato legato sentimentalmente a Lucio Dalla. Ai microfoni de La vita in diretta su Rai 1, e riferendosi ad alcune recenti dichiarazioni del cantante di Dorno su Marco Alemanno, il compagno “diseredato” di Dalla, Castelvecchi ha detto: “Siccome anche Ron ha avuto un legame affettivo profondo con Lucio Dalla, ognuno rivendica per se un pezzetto… Sono vedovi non allegri”. Alle parole di Castelvecchi ha però prontamente replicato Paola Perego: “Quello che so io – ha detto – è che Ron era molto amico di Lucio Dalla ma non so nulla di nessuna relazione”.

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Ron, Lucio Dalla e l'”altro”

Marco Alemanno, per circa otto anni compagno “fisso” di Lucio Dalla, fu spogliato di tutto dopo la morte di quest’ultimo e allontanato definitivamente dalla figura e dalla memoria del grande cantautore. Ma due anni dopo l’ultimo saluto al suo amico e collega Lucio, Ron ha rotto il silenzio e raccontato un’altra verità. Correva l’anno 2014, infatti, quando dichiarò nel salotto di Verissimo: “Marco Alemanno non era il compagno di Lucio Dalla. Era una figura molto importante per lui perché gli risolveva dei problemi enormi. Era il suo segretario e il suo produttore. Non so perché abbiano tirato fuori questa storia. Non si può alla morte di una persona così importante per l’Italia andare a toccare una sfera così privata e intoccabile, perché prima di tutto non era vero e, secondo, perché così hanno tolto a Lucio un pezzo di dignità”.

Secondo Ron, dunque, tra Lucio Dalla e Marco Alemanno, oltre a un rapporto lavorativo, non c’è mai stato niente di più. Eppure, a chi lo ha accusato di volersi appropriare indebitamente dell’eredità di Lucio Dalla, lo stesso Alemanno ha risposto: “Ho scelto di rinunciare a combattere per difendere ciò che era mio, e che i signori eredi non riconoscevano tale. Niente mi avrebbe ridato Lucio, né i quadri, né le statue, né i soldi. Oggi non c’è dubbio che, comunque, sono molto più ricco io di loro: ho avuto e avrò sempre dentro di me Lucio, i nostri ricordi, la nostra vita. A loro resta solo il denaro. Ancora più doloroso poi è stato il ‘tradimento’ di storici collaboratori e amici, o presunti tali, che per convenienza hanno preferito stare dalla parte degli eredi”. A buon intenditore…

EDS

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