Abolizione ora legale: perché e quando in Italia

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Abolizione dell’ora legale in Europa: i motivi, quando avverrà e i Paesi che continueranno ad avere il cambio orario

A fine ottobre 2019 abbandoneremo l’ora legale e adotteremo l’ora solare, ovvero l’orario invernale che rende le giornate più corte, ma ci regala un po’ più di luce al mattino (qui il dettaglio su quando entra in vigore, fino a quando e gli orari di alba e tramonto). I vantaggi dell’ora legale, di quella solare e gli svantaggi dei due cambi d’orario durante l’anno sono stati ampiamente dibattuti lo scorso anno dal Parlamento Europeo che alla fine ha deciso per l’abolizione dell’ora legale.

In molti si chiedono perché viene abolita l’ora legale, quale la necessità, ma soprattutto quando succederà e quale sarà la posizione dell’Italia. Sebbene ci siano ancora molte incertezze, una cosa è certa l’abolizione avverrà nel 2021. Abbiamo quindi altri due anni di cambio d’orario.

Ora legale abolita dal 2021: la scelta dell’Italia

Una vera e propria rivoluzione delle lancette partirà nel marzo 2021 quando gli Stati Europei decideranno se spostare le lancette in avanti (rimettendo quindi l’ora legale) o non toccheranno affatto gli orologi rimanendo quindi nell’ora solare. Il Parlamento Europeo ha infatti appoggiato la proposta della Commissione di abolire il cambio fra ora solare e ora legale, ma ha rimandato ai singoli Paesi la scelta su quale orario adottare e alla Commissione Europea di coordinare le decisioni.

In altre parole se si lasciasse piena autonomia ad ogni singolo Stato su quale orario adottare si rischierebbe il caos nel mercato interno. Se al cambio di fuso orario aggiungiamo infatti anche un cambio longitudinale si rischia di mandare in tilt i trasporti e le comunicazioni. La Commissione dovrà quindi sentire i pareri e le volontà di ogni singolo Stato e cercare di mediare. Difficile che tutti gli Stati siano d’accordo sulla medesima risoluzione, più probabile che l’Europa venga divisa in due: del Nord e del Sud. Al Nord Europa avrebbero solo l’ora solare, al sud Europa, Italia quindi compresa, solo l’ora legale.

Perché abolire l’ora legale

L’ora legale è una soluzione nata in tempi di crisi, precisamente in tempo di guerra, quando risparmiare energia elettrica era una necessità fondamentale. L’idea dell’ora legale, o meglio di far alzare prima i suoi concittadini venne già a Benjamin Franklin sul finire del 1700, ma è nel 1916 in Gran Bretagna che l’ora legale, rinominata British Summer Time, divenne una realtà ben presto imitata dagli altri Paesi.

Dopo più di 100 anni questa prassi ormai consolidata è stata messa in discussione. Ad avanzare la proposta di abolizione è stato un gruppo di europarlamentari dei Paesi del Nord a cui è seguita una consultazione popolare.

Ad oggi l’adozione dell’ora legale, stando agli ultimi studi in merito, non comporta un reale vantaggio in termini energetici. In estate i consumi salgono per via dell’uso dei condizionatori quindi l’influenza di un’ora di luce in più poco serve. In molti però sostengono che l’ora legale consenta di stare più all’aria aperta con conseguenti benefici. Ad esempio fa diminuire gli incidenti (ci sono più persone in movimento alle 6 del pomeriggio che alle 6 del mattino); più sole consente maggiore sintesi della vitamina D; il sole contribuisce ad un umore migliore.

E’ chiaro però che le diverse latitudini influiscono molto sulla preferenza oraria. Per questo i Paesi del Nord preferiscono l’ora solare, mentre quelli del Sud dell’Europa  – dove le giornate sono più lunghe e il sole è più caldo – preferiscono quella legale. In ogni caso entro marzo 2021 ogni Stato membro dovrà comunicare la sua posizione in merito. L’Italia non si è ancora espressa, mentre la Francia ha fatto sapere che vuole l’abolizione.

 

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