Lucio Battisti, il ricordo della nipote Lara: “Ecco chi era veramente”

A 21 anni dalla morte di Lucio Battisti la nipote del grande cantautore, Lara, offre un ritratto inedito di lui come uomo e come artista. 

Era la mattina del 9 settembre 1998 quando Poggio Bustone, il paese natìo di Lucio Battisti in provincia di Rieti, si fermò incredulo: la tv annunciava la morte del suo cittadino più celebre, scomparso a 55 anni. Nonostante siano trascorsi ben 21 anni da allora, la nipote del grande cantautore, Lara Battisti, ricorda come fosse ieri, e con la stessa commozione, quei momenti: “Cademmo nello stravolgimento totale – racconta -: perfino noi familiari più stretti sapevamo solo che era in ospedale, ma non sospettavamo nulla di tanto tragico”. Già: fu un colpo al cuore per tutti noi.

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Lucio Battisti in versione “inedita”

Il nonno di Lara, Pompilio, era il fratello della mamma di Lucio Battisti, l’adorata Dea. Ed è oggi la stessa Lara a ripercorrere gli ultimi giorni dell’amato zio: “Dopo aver saputo del ricovero, andò a Milano la sorella minore di Lucio, Albarita. Ma non sapemmo mai cosa accadde in quel reparto, cosa le disse Lucio in quegli ultimi momenti di vita. Pur avendo con lei un rapporto molto intimo, non si sentì di dircelo: era troppo privato, troppo doloroso”. “Tra lei e Lucio c’era un rapporto unico – prosegue -. L’opinione della madre per lui era molto importante” e lei “era orgogliosa della carriera del figlio”.

Dea, nota anche come “la zia degli zuccherini” e da tutti ricordata come una donna molto generosa, morì nel 1983. “Lucio venne a Poggio Bustone per il funerale: si presentò elegantissimo per l’ultimo omaggio all’amata mamma – rammenta ancora Lara -. Tornò un paio di anni dopo per la traslazione della salma, stette con noi un po’, ci riunimmo a casa di mio cugino”, sempre sfuggendo “ai fotografi che lo aspettavano sotto casa”. Allora Lara era solo una ragazza: sapeva di avere un parente che aveva scritto canzoni importanti, “ma non mi rendevo molto conto, quando lo vedevo pensavo solo a giocare con mio cugino Luca, il figlio di Lucio: siamo più o meno coetanei”.

Lara ricorda però benissimo che suo padre Giovan Battista, cugino di primo grado del cantautore, “si arrabbiava quando sentiva dire che Lucio era musone o di una fazione politica piuttosto che di un’altra: tutte cose inventate. Non sapeva nulla di politica, neppure le basi. La notte prima del referendum sul divorzio, mio padre, presidente di seggio e attivista politico, la passò insonne per rispondere alle domande di Lucio: era curiosissimo, ma non si era mai interessato di queste cose, voleva sapere”. Ma gli piaceva anche zappare la terra “per tenersi in forma” o farsi il bagno nella loro vasca: a casa sua non c’era acqua e allora “mi lavo qui da te, zi'”. Scene d’altri tempi, che ci mostrano il gigante della musica italiana sotto una luce diversa da quella abituale. “In questi anni – conclude Lara – ho pensato spesso a lui, mentre mi immergevo in quella stessa vasca da bagno: la trovavo una cosa emozionante”.

EDS

 

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