Alcuni post sui social di Sfera Ebbasta non sono piaciuti ai familiari delle vittime della strage di Corinaldo. Ecco come si giustifica il trapper.
“Quello che potevo dire e fare l’ho fatto privatamente, non sui social”. Così risponde Sfera Ebbasta a chi lo tira in ballo per i suoi post sui social dopo la tragedia di Corinaldo e tutte le polemiche che ne sono scaturite. Come noto, il trapper non ha responsabilità sulla sicurezza della discoteca Lanterna Azzurra, dove si è verificata la strage. Eppure, certe sue uscite non sono affatto piaciute, soprattutto ai familiari delle vittime…
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A sollevare la questione è Renato Franco su CorriereTv. “Sfera – dice il giornalista di via Solferino rivolgendosi al trapper – il tuo nome è legato purtroppo anche alla tragedia di Corinaldo. Tu non eri certo il responsabile della sicurezza, però nel mirino sono finiti alcuni tuoi post, giudicati soprattutto dai familiari un po’ indelicati o insensibili. Con il senno di poi ti comporteresti allo stesso modo”. Sfera Ebbasta tira un sospiro, poi risponde: “Come ho già detto, questa situazione è stata veramente tragica e difficile da gestire, e tutto quello che avevo la facoltà di dire o fare l’ho fatto privatamente, non sui social. Quindi tutto quello che è stato visto sui social era a prescindere da questa tragedia”. “Penso che determinate cose vadano vissute privatamente – sottolinea ancora – e che la vita da artista vada divisa dalla vita personale”. Basterà a placare le ire dei suoi detrattori?
EDS