Napoli-Juventus, per Sarri lo scontro diretto è già decisivo

Juventus-Napoli, Sarri
(Getty Images)

Per Maurizio Sarri Juventus-Napoli è una partita già decisiva, il tecnico toscano si gioca molta della sua credibilità nello scontro con il passato.

Siamo solamente ad inizio campionato e già lo scontro diretto tra Juventus e Napoli ci potrebbe consegnare i primi verdetti. Il mercato e la preparazione estiva ci hanno detto che i bianconeri sono ancora la squadra da battere, ma anche che il Napoli di Ancelotti e l’Inter di Conte si sono avvicinate molto e quest’anno la vittoria dello scudetto è tutt’altro che una pura formalità. La prima giornata inoltre ci ha fatto vedere un Inter straripante che gioca da squadra e che segna anche e soprattutto con i centrocampisti, quindi un Napoli capace di vincere contro un avversario coriaceo e di ribaltare una partita complicata sapendo attendere il momento adatto per farlo (prova di definitiva maturità del gruppo?).

La prima Juventus della stagione, invece, è stata opaca nel gioco e negli interpreti ed ha portato a casa i tre punti sono grazie alla grinta di Giorgio Chiellini, per altro infortunatosi proprio 24 ore prima dello scontro contro i partenopei. Proprio il capitano ha predicato calma la settimana scorsa, spiegando a stampa e tifosi che il bel gioco che caratterizza le squadre di Sarri arriverà intorno a gennaio, un ammissione della brutta prestazione e delle difficoltà che sta incontrando il gruppo in questa fase iniziale.

Sarri in bilico in caso di sconfitta con il Napoli?

Le due avversarie degli ultimi anni si presentano dunque a questo scontro diretto con umori e condizioni opposte. I partenopei hanno fatto un mercato mirato, inserendo i tasselli giusti per ogni reparto e assecondando tutte le richieste del proprio tecnico, la Juventus ha invece fatto un acquisto sensazionale (De Ligt) e aggiunto interpreti di gran livello a centrocampo, ma non è riuscita a sfoltire la rosa e si trova con gente come Dybala, Mandzukic, Matuidi ed Emre Can ai margini del progetto e potenziali mine vaganti all’interno dello spogliatoio.

Poi c’è la questione allenatore, Ancelotti ha avuto un anno di apprendistato ed ha oggi la serenità data da un gruppo che ha compreso il suo calcio e da una società che gli tributa massima fiducia. Sarri al contrario non ha ancora preso in mano il gruppo, complice sia una preparazione estiva a ranghi ridotti che l’attuale assenza per i problemi fisici, e di sicuro non ha ancora fatto comprendere ai calciatori la sua idea di calcio né la fiducia incondizionata della società.

La vittoria della Juventus questa sera, insomma, è tutt’altro che scontata ed è certo che in caso di esito negativo le voci sul possibile addio del tecnico toscano si faranno più insistenti. Chiaramente la sconfitta non pregiudicherebbe il posto sulla panchina bianconera di Sarri, ma la tensione all’interno dell’ambiente juve diverrebbe altissima ed il fantasma di Allegri, secondo alcune voci pronto a subentrare, si farebbe ancora più ingombrante.

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